In forte crescita i matrimoni misti tra ultracinquantenni italiani e straniere


Pubblicato il 09.03.2007 in News Sociale

Nel 2004, il 25,7 per cento delle nozze di over 50 avviene con un partner di un altro paese, a fronte del 12,6 nel 1996. Nel 73 per cento dei casi, lo sposo è italiano. Uno studio della rivista dell’Fnp Cisl.

Cresce il numero di unioni miste tra anziani e donne straniere. Lo rivela uno studio apparso sulla rivista “Oggi, domani, anziani” della Federazione nazionale pensionati Cisl, condotto da Maria Assunta Fazzano. La ricerca dà conto del fenomeno dei matrimoni degli anziani con gli stranieri tramite alcune cifre significative, prendendo in esame le nozze celebrate a Roma nel periodo che va dal 1996 al 2004. In generale, in base ai dati Istat, i matrimoni misti sono l’8,8% a livello nazionale, per un totale di 28.828 celebrazioni nel 2004. Sono più diffusi al nord e al centro e la composizione più frequente è quella in cui lo sposo è italiano e la donna straniera, per un totale di 17.835 nozze celebrate, sempre nel 2004. Spesso sono secondi matrimoni, celebrati con rito solo civile. In particolare, invece, l’indagine dell’Fnp Cisl è circoscritta a uomini di 50 anni e oltre con donne di tutte le età e a donne di 50 anni e oltre con uomini di tutte le età. Si tratta di persone che hanno già avuto un’esperienza matrimoniale che si è conclusa con il divorzio o con la morte del coniuge. La percentuale crescente di matrimoni con almeno un coniuge over 50 sul totale dei matrimoni celebrati a Roma rivela che al 2004 – ultimo anno di elaborazione dei dati – oltre un matrimonio su dieci ha come protagonista almeno un ultracinquantenne. Precisamente i dati sono i seguenti: nel 1996 sono stati celebrati a Roma 884 matrimoni con un coniuge di 50 anni e oltre. In questo caso, l’incidenza sul totale dei matrimoni celebrati era pari al 7,7%. Il numero è andato progressivamente crescendo, infatti è passato a 1.516 nel 2004. In base a quest’ultimo dato, si vede che l’incidenza sul totale dei matrimoni è cresciuta arrivando dal 7,7 per cento al 13.

Secondo l’autrice dello studio, il trend crescente delle unioni con almeno un anziano è alimentato da quelle con almeno uno straniero. Si vede infatti che nel 2004, oltre il 30 per cento dei matrimoni di anziani ha al suo interno  E’ questa cifra che spinge l’autrice a sostenere che “sempre di più, nella Capitale, l’incontro amoroso tra due persone si celebra tra persone di lingua, cultura, tradizione e religione diverse”. Sia i matrimoni misti, sia quelli celebrati tra coniugi entrambi stranieri registrano infatti un’evoluzione ampiamente positiva. Vediamo alcuni dati che confermano quest’affermazione: nel 1996 sono stati celebrati, come detto, 884 matrimoni con almeno un coniuge ultracinquantenne, tra questi 111 sono misti, cioè con un coniuge straniero. Questo numero passa a 389 nel 2004, con un’incidenza sul totale del 25,7 per cento. Analizzando ancora i dati, emerge il prevalere all’interno di tali unioni miste, di quelle tra un italiano e una straniera, anche se il trend ha subìto una decrescita: si va dall’81,6 per cento del 1996 al 73,9 nel 2004. Nei matrimoni misti con lo sposo italiano, l’età media è per l’uomo mediamente sopra i 60 anni, per la sposa invece quaranta. La differenza d’età tra gli sposi si aggira sui 18 anni per le coppie miste con lo sposo italiano. Diversa la situazione per le romane anziane che sposano uomini stranieri più giovani di loro con uno scarto che oscilla tra meno 12 e meno 6. Lo studio evidenza poi che i maschi che si sposano sono per lo più divorziati o celibi: al 2004, rispettivamente il 41 per cento e il 50 per cento.

A margine l’autrice nota che alla base del consistente peso del fenomeno dei matrimoni misti potrebbe esserci anche il cosiddetto matrimonio di comodo, celebrato allo scopo di far ottenere al coniuge straniero la cittadinanza italiana. Tuttavia, non è facile isolare tale componente e non esistono in proposito risultati certi. Nei matrimoni misti con almeno un coniuge anziano cresce nel tempo il peso delle donne provenienti da paesi a forte pressione migratoria come quelli dell’Est europeo, di contro le sudamericane vedono calare il loro contributo al fenomeno. Per concludere, un accenno alle motivazioni: spesso si tratta di matrimoni cosiddetti di cura, cioè con le badanti da parte dell’anziano assistito o di un suo familiare. In generale, il fenomeno ha portato un cambiamento di mentalità dei romani verso gli immigrati, orientato all’abbattimento delle barriere.

 

 

Redattore Sociale