In Europa aumentano morti e consumo di cocaina


Pubblicato il 22.11.2007 in News Sociale

Relazione dell’Oedt. L’Europa rischia di non raggiungere l’obiettivo di ridurre le morti per droga: ogni anno si registrano tra i 7.000 e gli 8.000 decessi per overdose, associati perlopiù all’assunzione di oppiacei.
 
Anche se il consumo di stupefacenti, in tutta Europa, è un fenomeno che si sta stabilizzando, i morti per overdose e per le conseguenze delle diverse sostanze sulla salute sono ancora elevate. Non solo, è in aumento il numero di persone che fanno uso di cocaina: dallo scorso anno, quando sono stati registrati 3,5 milioni di consumatori, si è arrivati a 4,5 milioni nel 2007. L'allarme arriva dall'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (l'Oedt) che, questa mattina a Bruxelles, presenta la relazione annuale sull’evoluzione del fenomeno della droga in Europa: un’analisi condotta sui 27 Stati membri dell'Unione europea, oltre a Norvegia e Turchia. "Dalla relazione di quest’anno - sottolinea Wolfgang Götz, direttore dell'Oedt - emerge che il consumo di stupefacenti si è stabilizzato in una serie di settori chiave, pur mantenendosi a livelli storicamente alti. In alcuni casi vi sono persino segni che meritano di essere letti con cauto ottimismo: si pensi, per esempio, ai livelli relativamente stabili del consumo di eroina e cannabis e ai tassi, perlopiù bassi, di trasmissione dell’Hiv tra i consumatori di droga per via parenterale". Secondo l'Osservatorio, la situazione della droga, in Europa, è più positiva rispetto ad altre realtà, come Australia, Canada e Stati Uniti. Il consumo di cannabis, per esempio, è nettamente inferiore nell’Ue, così come i livelli di consumo di metanfetamine che negli altri tre paesi ha registrato invece un incremento negli ultimi anni.

Questi dati incoraggianti, però, sono oscurati da percentuali elevate di decessi legati al consumo di stupefacenti e dall’aumento continuo del consumo di cocaina. L’Europa rischia infatti di non raggiungere l’obiettivo di ridurre le morti per droga: ogni anno si registrano tra i 7.000 e gli 8.000 decessi per overdose, associati perlopiù all’assunzione di oppiacei, e i dati più recenti non mostrano segni di una tendenza al ribasso. "Nell’Ue - spiega Götz - si osservano ancora differenze marcate da paese a paese per quanto riguarda la natura e l’entità del problema della droga, oltre che nell’approccio usato per contrastare il fenomeno. Nonostante ciò, l’Europa è riuscita a raggiungere un accordo su aspetti fondamentali, come la necessità di definire politiche in materia di stupefacenti che siano equilibrate, globali e basate sull’esperienza, e l’importanza della prevenzione, del trattamento e del reinserimento sociale”. Un cammino comune, quindi, nel contrasto alle droghe, esiste: nei paesi analizzati dalla relazione, infatti, si è osservato un aumento significativo degli investimenti nelle attività di prevenzione, trattamento e riduzione del danno, oltre a una migliore collaborazione tra stati diversi e a una maggiore attenzione per la riduzione dell’offerta (per esempio attraverso la lotta allo spaccio e al traffico di stupefacenti).
 

 

Redattore Sociale


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