Imprese e impegno sociale, l'Italia è da record


Pubblicato il 23.06.2016 in News Sociale


Presentato al Ministero dello Sviluppo Economico il VII Rapporto di indagine sull’impegno sociale. Imprese e impegno sociale, l’Italia è da record: oltre 1 miliardo e 120 milioni di euro investiti in un anno. Parole chiave: ambiente, dipendenti, lotta agli sprechi e trasparenza

 

Presentato al Ministero dello Sviluppo Economico il VII Rapporto di indagine sull’impegno sociale delle aziende in Italia a cura dell’Osservatorio Socialis in collaborazione con Baxter, FS Italiane, Prioritalia e Terna. La rilevazione statistica 2016 sulla responsabilità sociale d'impresa (#RapportoCSR7) presenta dati record, estremamente significativi poiché direttamente correlati al valore che le aziende danno ai temi della CSR (Corporate Social Responsibility). Sono i dati più elevati percentualmente degli ultimi 15 anni: l'80% delle imprese italiane con oltre 80/100 dipendenti dichiara di impegnarsi in iniziative di CSR, per un investimento globale che ha raggiunto la cifra record (dal 2001 anno in cui si iniziò a monitorare il fenomeno) di 1 miliardo e 122 milioni di euro nel 2015.

"È stato necessario molto tempo, ma oggi possiamo dire di essere davvero in presenza di una vera e propria inversione di tendenza ­- ha affermato Roberto Orsi, direttore dell'Osservatorio Socialis - i cui effetti saranno ancor più evidenti tra pochi mesi, quando l'Italia recepirà la Direttiva UE 95/2014 che impegna le imprese di grandi dimensioni e imprese che costituiscono enti di interesse pubblico, a rendicontare anche le informazioni di carattere non finanziario. Un cambio di passo significativo, che premierà chi sarà in grado di integrare i comportamenti socialmente responsabili con l'organizzazione aziendale".

La CSR da strumento accessorio e poco considerato sembra dunque essere diventata un valore essenziale per le imprese. Coinvolgimento dei dipendenti, attenzione all'ambiente, lotta agli sprechi, ottimizzazione dei consumi energetici e ciclo dei rifiuti: questi i terreni di maggiore impegno dichiarati dalle aziende impegnate in CSR.

Lavorare per le generazioni future e creare valore dal punto di vista sociale e ambientale è la base del nostro impegno nella sostenibilità. Un fil rouge che guida la politica di Baxter in tema di Corporate social responsibility e che rappresenta un pilastro fondamentale dell’attività dell’azienda. La responsabilità verso le generazione future – spiega Giorgio Cicco, Direttore Risorse Umane South Europe Baxter - è un punto centrale nella declinazione delle nostre attività in ambito CSR. Da anni portiamo avanti un percorso che si fonda sulla formazione dei giovani, sul loro inserimento nel mondo del lavoro, sulla loro crescita all’interno di un contesto aziendale multinazionale e infine, non meno importante, sul confronto interno cosicché il loro punto di vista contribuisca al continuo miglioramento del nostro lavoro”.

FS Italiane ha superato il confine dell'Italia in termini di CSR - ha aggiunto Fabrizio Torella, Responsabile delle Attività Sociali di Impresa di FS Italiane -. Abbiamo infatti promosso Gare Européenne et Solidarité, una rete europea di 12 imprese ferroviarie che hanno deciso di mettere a fattore comune le best practices sui temi dell’accoglienza, considerando che le stazioni in tutta Europa sono i luoghi urbani dove maggiormente si concentrano poveri e migranti. Il nostro modello di Help Center, presente in 16 stazioni italiane, è diventato un modello europeo. È un modo concreto per declinare il concetto di responsabilità sociale, che è ormai patrimonio delle imprese italiane ed europee più evolute.”

Sempre secondo il VII Rapporto, a sostenere la spinta virtuosa sono i consumatori, che premiano le aziende più etiche, mentre le istituzioni nazionali sono attese al varco del recepimento della Direttiva UE 95/2014, che dovrà regolare la rendicontazione delle imprese con più di 500 dipendenti in tema di ambiente, politiche di genere, diversità, politiche sociali, anticorruzione.

Oggi il ruolo professionale dei manager – ha commentato Marcella Mallen, Presidente di Prioritalia, l’Associazione fondata da Manageritalia, Federmanager, Fenda, Fidia, Sindirettivo e CIDA – implica una maggiore responsabilità nei confronti del sociale e la nostra missione associativa va proprio nella direzione di intercettare il lato solidale, generoso e dinamico del management italiano che, se costantemente valorizzato, può avere un impatto positivo nella creazione di leadership civiche e nei processi di accelerazione dell’innovazione sociale”.

L'evento di presentazione del VII Rapporto CSR in Italia, curato dall'Istituto Ixè per l'Osservatorio Socialis, è stato patrocinato da: Presidenza del Consiglio, Ministero delle Finanze, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dello Sviluppo Economico, Rappresentanza Italiana UE, Regione Lazio, ACRI, Aidp Lazio e ben 9 Università (Ca'Foscari, Milano Bicocca, La Sapienza, Tor Vergata, Roma Tre, Firenze, Pesaro Urbino, Lumsa, Udine).

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Fonte: Affaritaliani