Migliorare le condizioni di vita e di sviluppo di minori in condizione di abbandono o di rischio sociale in Romania. È l'obiettivo di un progetto promosso dalla Regione Emilia-Romagna, cofinanziato con 387mila euro.
È questo il nome dell'ultimo progetto promosso dalla Regione Emilia-Romagna in Romania, con l'obiettivo di migliorare le condizioni di vita e di sviluppo di bambini, adolescenti e giovani in condizione di abbandono o di rischio sociale. Il progetto, del costo complessivo di 213.000 euro, cofinanziato dalla Regione per 38.000 euro e voluto dall'Iscos Emilia-Romagna e dall'Associazione il Quadrifoglio, prevede il sostegno dei minori in difficoltà affidati all'assistenza delle strutture pubbliche nella città di Sighet, nella regione del Maramures (a nord della Romania). L'iniziativa comprende infatti la ristrutturazione completa dell'ex orfanotrofio di Sighet, per trasformarlo in una moderna struttura di sei case appartamento, in condizione di ospitare fino a 60 ragazzi in un ambiente che si avvicini a quello di un nucleo familiare, in cui la vita quotidiana e lo sviluppo dei bambini avvenga in maniera più protetta e meno traumatica possibile. Questo intervento segue la politica di "deistituzionalizzazione" promossa dal governo rumeno, per adattare le proprie politiche di attenzione ai minori alle politiche europee. Parallelamente alla ristrutturazione delle strutture, il progetto prevede azioni mirate a ripensare il modello educativo e di attenzione verso adolescenti e bambini, attraverso la formazione degli operatori. "Prosegue con grande soddisfazione il nostro impegno in Romania - ha sottolineato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani -. Il nostro obiettivo è fornire gli strumenti per offrire finalmente una concreta opportunità di un futuro migliore per questi giovani".
In una seconda fase, il progetto punta poi a creare le condizioni per l'uscita dalle strutture dei ragazzi e per sviluppare capacità e conoscenze per chi lascia il centro. Nel secondo e terzo anno di realizzazione del progetto, si prevede infatti l'avvio di laboratori di formazione in sartoria, falegnameria e acconciature. La missione del nuovo centro è proprio quella di educare i bambini e gli adolescenti all'autosufficienza nei gruppi appartamento per prepararli alla vita futura: dalla preparazione di alimenti, alla cura delle proprie cose e all'igiene personale e degli ambienti. L'attenzione alle loro necessità sarà garantita da un educatore presente in ogni appartamento. Tutti gli ospiti frequentano la scuola o istituti di formazione. Attualmente sono state realizzate tutte le azioni per la riconversione dell'ex orfanotrofio in case appartamento e per la ristrutturazione ed equipaggiamento degli ambienti. Dopo l'inaugurazione si trasferiranno negli appartamenti 57 bambini e adolescenti, che saranno ospitati in 6 appartamenti composti ognuno da due stanze da letto, cucina, bagno e soggiorno indipendenti. L'età dei ragazzi va dai 10 ai 21 anni.
"Si tratta di adolescenti - spiegano dalla Regione - inviati al centro dai servizi di assistenza sociale (dalla Direzione per la Protezione del Minore) per differenti motivi: perché vivevano per strada in condizione di abbandono, per problemi di violenze subite in casa, perché orfani o perché le famiglie non sono in condizione di prendersi cura di loro. Avendo un'età superiore ai 6-8 anni non sono quasi mai presi in considerazione dalle famiglie sostitute e le strutture come quella della casa accoglienza di Sighet rimangono tra le poche in grado di assisterli". Per le iniziative formative, infine, che stanno per partire, l'Iscos Emilia-Romagna ha previsto una collaborazione con l'Osea (Opere Servizi Educativi e Assistenziali) di Reggio Emilia, un'istituzione con grandi competenze nell'area dell'assistenza e dei servizi per bambini e adolescenti, riconosciute a livello europeo. Gli esperti di Osea realizzeranno nelle prossime settimane una prima missione di conoscenza e confronto con i funzionari e gli operatori locali, per stabilire i temi e le modalità del percorso formativo. Nel 2005, oltre a "Il ritorno del sogno in Sighetu Marmatiei", sono stati finanziati altri due progetti che riguardano la creazione di un centro diurno pilota per l'integrazione sociale di minori sieropositivi e il progetto chiamato "Dialogo tra territori" che prevede attività di formazione professionale e di educazione a favore di minori ospitati in strutture di accoglienza e degli operatori e formatori.