Il Residente della Repubblica


Pubblicato il 06.02.2009 in News Sociale

fio.PSD e giornali di strada per il diritto alla residenza delle persone senza dimora

MILANO - Cappotto scuro, camicia a righe con cravatta, occhiali con cordoncino al collo, capelli bianchi, puliti e ordinati, Dante è uno dei tanti senza dimora che vivono in Italia. "Ho perso casa e lavoro per questioni che non vi sto a raccontare. Oggi mi sono vestito al meglio delle mie possibilità: vi sembro forse un barbone?”. Con queste parole il signor Dante, che da anni ha la residenza anagrafica presso una parrocchia milanese, si è presentato alla conferenza stampa de “Il Residente della Repubblica”, l'iniziativa voluta dalla FioPsd (Federazione italiana Organismi per le Persone Senza Dimora) in collaborazione con i giornali di strada italiani, per sensibilizzare l'opinione pubblica sui diritti delle persone senza dimora, in particolare sulle questioni della residenza anagrafica e sul registro dei senza dimora, previsti dagli articoli 36 e 44, che rischiano di rendere ancora più difficile la vita e i percorsi di reinserimento sociale di queste persone.

In particolare, l'articolo 36, secondo FioPsd minaccia di compromettere il diritto costituzionale di tutti i cittadini alla residenza anagrafica, introducendo una norma secondo la quale il rilascio della residenza (ma anche la richiesta per la sua variazione) dev'essere subordinato alla verifica delle condizioni igienico-sanitarie dell'immobile in cui il richiedente intende fissare il domicilio. Finora bastava l'accertamento dell'effettiva permanenza nel territorio del comune: la nuova norma, invece, discriminerebbe i cittadini senza dimora, italiani e stranieri, colpevoli soltanto di trovarsi in situazione di disagio; così, chi ha ottenuto la residenza in strutture d'accoglienza o in luoghi di fortuna, rischierebbe di vedersela mettere in discussione per assenza dei requisiti igienico-sanitari. L'articolo 44, poi, prevede l'istituzione di un registro nazionale delle persone senza dimora tenuto dal ministero dell'Interno, si dice, per “conoscere la situazione in cui vivono tutti i cittadini”, garantendo da parte delle autorità competenti la possibilità di controlli. Un provvedimento che preoccupa la FioPsd, perché è “un registro curato dall'autorità che sovrintende agli organi di polizia, non alle politiche di reinserimento sociale”.

“La grave marginalità è un problema di tutti e il Residente della Repubblica siamo tutti noi, cioè ogni cittadino con dei diritti che non vengono rispettati - dice Paolo Pezzana, presidente di FioPsd (Federazione italiana organismi per le Persone senza dimora)-, per questo FioPsd ha scelto l'immagine di uno degli ultimi, dei più svantaggiati, come modo per dire che non esistono differenze tra le persone, per sensibilizzare sia l'opinione pubblica che i decisori politici a tutelare in senso ampio i diritti delle persone. Nelle prossime settimane prevediamo di condurre delle azioni tese ad ottenere uno stralcio degli articoli 36 e 44 del decreto legge, quando sarà in discussione alla Camera”.

Come immagine della campagna (vedi manifesto a lato, ndr) si è deciso di fotografare una persona senza dimora sulla poltrona, vera, del Presidente della Repubblica, che ha aperto le porte del Quirinale alla FioPsd in segno di sostegno all'iniziativa. E questa immagine campeggia sulle copertine del numero di febbraio dei giornali di strada che aderiscono all'iniziativa: Foglio di via (Foggia), Fuori Binario (Firenze), Piazza Grande (Bologna), Scarp de' Tenis (Milano), Shaker pensieri senza dimora (Roma) e sul sito del giornale Terre di mezzo (Milano). Tutto il materiale dell'iniziativa “Il Residente della Repubblica” è disponibile sul sito www.ilresidentedellarepubblica.it.  (ar)

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Fonte: Redattore Sociale

 


Autore: Redazione ONDS (ar)