Il ministero della Salute vara un piano contro le dipendenze patologiche


Pubblicato il 06.02.2007 in News Sociale

Contrasto a nuove droghe, alcol e psicofarmaci per difendere la salute dei cittadini. Si torna a parlare di monitoraggio dei Sert, pagamento delle rette alle comunità e sanità penitenziaria.

Insediata la nuova Commissione consultiva sulle dipendenze patologiche, lo scorso 2 febbraio, ora il Ministro della Salute Livia Turco si impegna, anche grazie a questo nuovo strumento, ad incrementare le azioni di contrasto all'uso delle droghe ma anche all'uso e all’abuso di sostanze legali come l’alcol, il fumo o gli psicofarmaci che danno dipendenza e che provocano danni alla salute dei cittadini. La soppressione del Dipartimento nazionale politiche antidroga (Dnpa) - prevista nel contesto del maxiemendamento al decreto che nel 2006 ha definito i nuovi ministeri -, elemento di raccordo tra i diversi dicasteri competenti, spinge il ministero della Salute a promuovere una propria azione di contrasto sulle dipendenze patologiche; lo fa con un piano nazionale che, rispettando le competenze ministeriali, guarda al "benessere  della società e dell’individuo” e alla difesa della salute pubblica. Atteso, nel contempo, il ddl del ministro per la Solidarità sociale Paolo Ferrero che ha annunciato per giovedì 8 febbraio la presentazione delle linee guida della nuova legge, che andrà a superare l'attuale, la cosiddetta Fini Giovanardi.

L’azione del ministero si concentra sul contenimento della domanda attraverso azioni specifiche e obiettivi a medio e lungo termine. Si torna a parlare di un monitoraggio dei Sert e delle altre strutture; primo tra gli obiettivi prioritari l’avvio di una “accurata” ricognizione qualitativa e quantitativa che serva a ripensare il servizio pubblico sui nuovi modelli di consumo. Il ministero pensa anche ad un accordo tra ministeri, regioni, enti locali, privato sociale ed associazionismo  per realizzare un “progetto nazionale di prevenzione” e, più in specifico, ad un accordo con le regioni perché, da un lato, le azioni di riduzione del danno diventino strutturali e, dall’altro, venga attuato l’atto di intesa Stato-Regioni del 1999 che prevede l’istituzione di dipartimenti delle dipendenze con funzioni di coordinamento tra servizi pubblici e privato sociale. Il piano affronta tra le priorità due nodi centrali non nuovi al dibattito pubblico e politico: garantire il pagamento da parte delle Asl delle rette alle comunità terapeutiche convenzionate, che lamentano da tempo ritardi ormai inaccettabili, e riavviare il percorso di trasferimento delle competenze alla sanità regionale e alle Asl della sanità penitenziaria (in particolare per l’assistenza ai detenuti tossicodipendenti). Il ministero annuncia anche una nuova campagna informativa sui rischi per la salute per chi consuma sostanze stupefacenti, pensata in particolare al consumo di nuove droghe.  Parallelamente a queste azioni, vengono previste correzioni e aggiornamenti dei progetti gia avviati  tra cui  la costruzione di un Sistema informativo nazionale sulle dipendenze (Sind) dentro un sistema di riordino del sistema informativo sanitario, l’avvio di un Piano nazionale alcol e il passaggio a legge dello stato del disegno di legge sulla terapia del dolore.

Redattore Sociale


Autore: cch