I senzatetto hanno una speranza di vita di 20 anni più bassa, l’Italia come risponde?


Pubblicato il 19.11.2013 in News Sociale

 

La Caritas ha condotto un sondaggio nei centri sulla salute delle persone senza fissa dimora, perché domenica prossima si celebra la giornata a loro dedicata, e avverte che l’aspettativa di vita di questo gruppo di persone è molto più piccola rispetto a quelli con un ambiente sociale e familiare, all’incirca di 20 anni.

 

Dalle condizioni igieniche alla difficoltà ad accedere alle cure sanitarie, dall’esposizione agli agenti atmosferici alla mancanza di un’alimentazione adeguata, fino all’alto rischio di contrarre infezioni. Sono questi le principali cause che si celano dietro questo preoccupante dato.

Secondo un’indagine recente, che per la prima volta in Italia effettua un’accurata indagine sulla situazione delle persone senza fissa dimora, è emerso che i senza tetto nel nostro paese sono 47.648, di cui quasi il 60% sono stranieri di nazionalità prevalentemente rumena, marocchina e tunisina.

I motivi per cui in Italia una persona si trova senza una dimora sono legati soprattutto alla mancanza di un lavoro o alla separazione dalla propria famiglia, e in alcuni casi entrambe le cause. Una grave emergenza sociale che andrebbe discussa, approfondita e affrontata.

È triste pensare che si tratta di un fenomeno presente in tutte le società occidentali, nonostante lo sviluppo economico (crisi a parte) di questi ultimi decenni. L’aumento della ricchezza crea una società meno propensa alla solidarietà e dove aumenta la propensione all’esclusione sociale.

Certo, in Italia gli enti e le organizzazioni che erogano servizi agli homeless sono 727, operanti in oltre 1100 sedi, che si occupano della distribuzione di alimenti, di vestiario e dell’ospitalità in asili notturni. Questo, però, tampona il problema ma non lo risolve. La soluzione dovrebbe venire da politiche di reinserimento sociale forti e concrete, di cui nel nostro paese neanche l’ombra.

 

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Fonte: Resa Pubblica