Guida di Sant'Egidio per i senza fissa dimora: allarme "nuovi poveri" a Roma


Pubblicato il 20.12.2011 in News Sociale

È stata presentata questa mattina a Roma la nuova edizione della guida della Comunità di Sant’Egidio per i senza fissa dimora: “Dove mangiare, dormire, lavarsi – Roma 2012”. Il volume, giunto alla 22.ma edizione, raccoglie oltre 500 indirizzi utili alle persone più bisognose, in aumento in questo periodo di crisi. Michele Raviart ne ha parlato con Mario Marazziti, portavoce della Comunità di Sant’Egidio.


R. – Abbiamo purtroppo un aumento del disagio in Italia, ma è anche un aumento della solidarietà. Ci sono più centri di emergenza, più luoghi dove ci si può lavare … le parrocchie si stanno attrezzando per rispondere a questa povertà vecchia e nuova. Io credo che Roma sia una città che esprime un’immensa solidarietà, ma è anche il simbolo di una crisi che attraversa il Paese.


D. – Quali sono le emergenze, quest’anno, a Roma?

R. – Dobbiamo dire che la povertà ha una faccia antica, la povertà estrema. Questa povertà è quella di chi vive per strada, nelle baracche, nelle case di cellophane … Poi ci sono gli zingari, gli immigrati che all’inizio vivono in coabitazioni impossibili … Tre su quattro fanno parte di questa “vecchia povertà”. Uno su quattro è una persona – o un nucleo familiare – che ha una casa, e questo è un dato che fa molto pensare … Siamo tornati, ad esempio, a 5.358 nuovi arrivi, quest’anno, ai nostri centri; l’anno scorso erano 3.800: c’è un incremento del 50 per cento, anno su anno. Persone che decidono per la prima volta di fare un passo terribile, come andare a dire: “Io non ce la faccio più: mi aiutate?”.


D. – Parallelamente a questo, c’è anche un aumento degli sfratti, e quindi di persone che perdono la casa …

R. – La causa maggiore dell’ingresso nella povertà sembra essere proprio quello della casa. Aumenti degli affitti che continuano, nonostante la crisi: nel centro storico di Roma siamo a + 7%! E’ stato già più del 100% - Roma, Milano – in dieci anni … Siamo all’aumento di sfratti per morosità, che sono ormai una grandissima parte del totale, il che vuol dire che le persone non ce la fanno più a pagare. Noi abbiamo una proposta a livello nazionale, sul modello di ciò che si è fatto per i mutui; ad un certo punto le banche hanno detto: 'si sospende il pagamento, si crea una moratoria, si ricontrattano i mutui'; questo va fatto anche sugli affitti, perché questi stanno diventando una causa di nuova povertà strutturale. 


D. – Quali tendenze vi aspettate quindi per il 2012?

R. – L’impressione è che non possa calare il numero delle persone in sofferenza, ma che si possano attuare interventi per creare fondi di garanzia per tutelare anche i proprietari per un periodo limitato, fino a quando le famiglie ce la faranno di nuovo ad affrontare la spesa regolare. Tra le altre tendenze, dobbiamo lavorare a servizi sul territorio per sostenere chi è solo, perché l’altra grande causa di povertà è la solitudine: riguarda, quindi, molti anziani che finirebbero in istituti, quindi con costi aggiuntivi per la collettività e con una qualità della vita bassissima! (gf)