In programma a Catania il prossimo 14 marzo un evento promosso dalla Caritas Diocesana "Game Over. Il Gioco e finito"
In questi anni abbiamo assistito all'impoverimento di fasce ampie di popolazione, la crisi economico-finanziaria ha costretto diverse famiglie alla povertà, ha messo sotto pressione e sconvolto rapporti affettivi, generazionali, di lavoro e sociali in genere. In questi stessi anni e non a caso, è diventato sempre più insidioso e odioso l'“attacco” dei giochi d'azzardo, proprio nei quartieri già impoveriti abbiamo visto crescere e diversificarsi l'offerta del gioco, come a voler inseguire e finire le prede umane, che già sfiancate dall'impossibile bilancio familiare, lì dove ancora esiste, sono state illuse e sedotte dal "vincere facile", dall'inverosimile soluzione a tutti i guai economici con una scommessa o l'acquisto di un tagliando.
Prede umane spesso così fragili da essere catturate dalla dipendenza dal gioco d'azzardo patologico, una dipendenza che come le altre dipendenze patologiche sconvolge la vita delle persone, rendendole schiave e sottomesse al ripetersi del gioco, neanche più finalizzato oindirizzato alla vincita ma soltanto al suo ripetersi senza fine, facendo perdere alla persona la propria identità, la propria appartenenza, il proprio cammino.
Ma oltre il dramma dell'uomo, osserviamo con timore come ancora una volta le mafie stiano utilizzando a loro favore e contro l'uomo questa fase di fragilità, come siano riuscite ad addentrarsi lungo un percorso d'azzardo morale, se non di riciclaggio vero e proprio dei denari “guadagnati” dal mercato delle “vecchie dipendenze”.
Tutto questo accade accanto a noi ed accade ora, nelle forme a volte imprevedibili ed inosservabili del quotidiano vivere, accade a categorie di persone insospettabili, soprattutto delle fasce più povere, accade a persone che sono già vicine alla povertà e con questa pratica si spingono sempre più decisamente oltre la soglia e che cominciano a peggiorare la qualità della loro vita e delle loro scelte, arrivando ad ammalarsi e/o delinquere, o ancora peggio arrivando a rimanere soli.
La Caritas Diocesana di Catania vuole, con questo momento di riflessione ed informazione, sottolineare la pericolosità ai vari livelli di questa pratica che quindi non è più solo un gioco.
Programma “Game Over” Il gioco è finito:
Dibattito sui problemi correlati al Gioco d'Azzardo Patologico (GAP) presso il Museo Diocesano di Catania, Via Etnea N° 8, Giovedì 14 Marzo 2013, dalle ore 15 alle ore 19,00
- Don Armando Zappolini, presidente del C.N.C.A. (coordinamento nazionale comunità d'accoglienza), portavoce della Campagna “Mettiamoci in gioco” organizzata da più agenzie nazionali;
- Dott. Salvatore Cacciola, sociologo, presidente regionale del C.N.C.A.;
- Daniele Poto, giornalista, redattore per “Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie” del dossier “Azzardopoli 2.0”;
- Dott. Giuseppe La Rocca, psichiatra, Ser.T. Distretto Catania “2”, “I dati del nostro territorio”;
- Dott. Gaetano Grimaldi, pedagogista, Ser.T. Distretto Catania “2”, “Il gruppo psico-educativo diCatania”;
Il dibattito sarà coordinato dal dott. Pino Fusari, psicologo, responsabile della Comunità per dipendenze patologiche “Sentiero Speranza” dell'“Associazione Cenacolo Cristo Re”.
Il dibattito sarà preceduto da un saluto del Direttore della Caritas Diocesana di Catania, Don Enzo Algeri.