Lanciate due nuove iniziative che puntano a sostenere la coesione sociale nelle comunità fragili e a favorire l'inclusione di persone a rischio di marginalità: persone vittime di sfruttamento, detenuti, rom e sinti, senza dimora.
Quattro milioni di euro per contrastare la disgregazione sociale dilagante. Li ha stanziati il Consiglio di amministrazione di Fondazione Cariplo. Il 30 aprile verranno pubblicati due nuovi bandi: al centro degli interventi la coesione e l’inclusione sociale. La Fondazione Cariplo finanzierà iniziative di enti locali e organizzazioni non profit che intendono promuovere progetti con l’intento di “rigenerare un tessuto sociale sfilacciato che finisce inevitabilmente con l’avere gravi conseguenze in ogni ambito della nostra vita, dalla famiglia, alla scuola, fino al lavoro”.
Gli enti avranno tempo fino al 30 luglio per presentare le loro proposte. Oggetto degli interventi, tra gli altri, le periferie e le zone più degradate delle città della Lombardia e delle province di Verbania e Novara; così come le persone a rischio di esclusione sociale: “persone vittime di sfruttamento - sessuale, economico, lavorativo; persone multiproblematiche che presentino difficoltà di reinserimento - detenuti, ex-detenuti e senza dimora; gruppi etnici di difficile accettabilità sociale - rom e sinti”. Verranno finanziati progetti di enti non profit che operano fattivamente nei quartieri e che si trovano ogni giorno a doversi confrontare con le difficoltà scaturite dal degrado sociale.
Afferma una nota della Fondazione: “A partire dall’analisi di una società caratterizzata da nuove forme di insicurezza degli individui, da frammentazione delle comunità e dall’aumento del livello di vulnerabilità per una parte della popolazione, il Piano d’Azione, approvato dalla Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo nel marzo di questo anno, punta a iniziative che intervengano non solo su uno specifico disagio, sia esso di un gruppo sociale, luogo o territorio, bensì sul contesto dove il disagio è presente o si potrebbe manifestare, agendo sulla comunità e le sue componenti rendendole più accoglienti, integrate e sicure. Tale approccio è sintetizzabile con quattro concetti chiave (le “4 P”), ‘leit motiv’ di tutti gli interventi che la Fondazione intenderà sostenere all’interno del Piano d’Azione: prevenzione, promozione, partecipazione, partenariati”. La Fondazione Cariplo si propone come sostegno delle iniziative sperimentali e come catalizzatore delle riflessioni culturali sul tema della coesione sociale. In tal senso, più che sostenere politiche di natura estensiva, la Fondazione si propone di contribuire a ideare e sperimentare nuove azioni emblematiche e dimostrative basate sulla pratica della sussidiarietà e sul rafforzamento delle infrastrutture sociali.
I bandi verranno presentati il 13 maggio, in occasione di una tavola rotonda dal titolo “Coesione sociale: una sfida e un’opportunità per il benessere collettivo”. L’appuntamento è alle 9 al Centro Congressi di via Romagnosi 6, a Milano; vi prenderanno parte Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo, Mauro Magatti, Dipartimento di Sociologia - Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Costanzo Ranci Ortigosa, Dipartimento di Architettura e Pianificazione - Politecnico di Milano Tommaso Vitale, Dipartimento di Sociologia e della Ricerca Sociale - Università di Milano Bicocca. Coordinerà gli interventi Giangiacomo Schiavi, Corriere della Sera. L’evento offrirà l’occasione per presentare il nuovo Piano d’Azione “Promuovere percorsi di coesione sociale nelle comunità territoriali”, il documento strategico di Fondazione Cariplo alla base della scelta di intervenire in questo campo, che verrà illustrato da Gian Paolo Barbetta, Responsabile Unità Strategica Fondazione Cariplo.
Ecco, in dettaglio, i due primi strumenti erogativi previsti dal Piano d’Azione. Il bando intitolato “Selezione di richieste di contributi per la realizzazione di studi di fattibilità operativa di progetti di coesione sociale nelle comunità territoriali” intende sostenere interventi volti a favorire la coesione sociale nelle comunità locali individuate come fragili e bisognose di azioni capaci di riorganizzare il sistema delle relazioni, di rafforzarlo e di ricomporlo. In questa prima fase, la Fondazione intende verificare e promuovere la fattibilità operativa degli interventi: verranno quindi selezionate richieste di contributo per la realizzazione di studi di fattibilità operativa mirati a ideare e sviluppare precisi progetti di coesione sociale, ponendo in essere tutte le condizioni necessarie alla loro attuazione. In una seconda fase, all’interno degli studi di fattibilità finanziati e realizzati, la Fondazione sceglierà di sostenere l’attuazione dei progetti di coesione sociale di migliore qualità. L’apertura del bando è il 30 aprile; il termine per la presentazione delle richieste di contributo è fissato al giorno 30 luglio 2008. Budget: 0,5 milioni di euro.
Il secondo bando “Promuovere percorsi di inclusione sociale per soggetti vulnerabili e a forte rischio di marginalità” intende affrontare la condizione di alcune categorie di persone ritenute più a rischio di emarginazione sociale sostenendo progetti che sappiano incentivare politiche territoriali integrate e che stimolino la responsabilità delle persone prese in carico e delle comunità locali per favorire processi condivisi di inclusione sociale. Il bando intende sostenere progetti di inclusione sociale di categorie di persone ritenute più a rischio di emarginazione: persone vittime di sfruttamento - sessuale, economico, lavorativo, con particolare attenzione alle donne; persone multiproblematiche che presentino difficoltà di reinserimento - detenuti, ex-detenuti e senza dimora; gruppi etnici di difficile accettabilità sociale - rom e sinti. Apertura del bando, 30 aprile; il termine per la presentazione delle richieste di contributo è fissato al giorno 30 luglio 2008.Budget: 3,5 milioni di euro.
Redattore Sociale