Foggia, intitolare il dormitorio dell’ex carcere a don Antonio Silvestri


Pubblicato il 07.01.2011 in News Sociale

La richiesta della Confraternita Sant'Eligio. La struttura prevede 24 posti letto per senzadimora.

Intitolare il nuovo dormitorio che sorgerà nell’ex-carcere di Sant’Eligio di Foggia a don Antonio Silvestri, il sacerdote che nei primi dell’800 si attivò in favore degli emarginati, dei poveri e delle donne in difficoltà della città. Questa la richiesta della Confraternita di Sant’Eligio attraverso le pagine dell'ultimo numero di FogliodiVia, il giornale di strada dalla parte dei senzatetto promosso dall’associazione 'Fratelli della Stazione'. Nella lunga lettera inviata alla redazione il priore Pompeo Papa ricorda la storia, “l’operosità dell’umile servo di Dio, il foggiano don Antonio Silvestri il quale, per amore del prossimo e soprattutto di quello più sfortunato e diseredato e sofferente, ha rinunciato a se stesso per gli altri”. Di qui, “auspicio affinché il dormitorio sia intitolato a Don Antonio Silvestri come segno di gratitudine del popolo foggiano”.
L’ex-carcere di Sant’Eligio, di cui è proprietaria l’Ipab Maria Santissima Addolorata, sarà ristrutturato grazie al finanziamento maturato dagli Accordi di Programma tra Comune di Foggia e Regione Puglia. E così, da ex-carcere femminile la struttura si trasformerà in un centro di accoglienza per senza fissa dimora, con un dormitorio da 24 posti: 12 uomini e 12 donne. Il primo a carattere pubblico per la città di Foggia. Anche per questo, la richiesta della Confraternita di Sant’Eligio è intesa nel ricordare degnamente la figura del sacerdote che tanto si impegnò per la tutela dei più deboli.
"In quel luogo - prosegue la lettera - denominato ex carcere di Sant’Eligio, c’è tutta l’operosità dell’umile servo di Dio, il foggiano Don Antonio Silvestri il quale, per amore del prossimo e soprattutto di quello più sfortunato e diseredato e sofferente, ha rinunciato a se stesso per gli altri. Dal nulla e senza contributi, se non soltanto con l’aiuto morale e materiale dei bravi foggiani che, rimboccandosi le maniche, si sono resi artefici di un ‘miracolo’ edificando quei locali destinati da Don Antonio Silvestri a Conservatorio del Buon Consiglio. In seguito poi, ha avuto, impropriamente, diverse destinazioni di uso, tra cui quella di carcere. Il Comitato per la glorificazione del nostro foggiano servo di Dio Don Antonio Silvestri da qualche anno ha ripreso il cammino iniziato dai nostri predecessori, teso a ricostruire tutta la documentazione, a suo tempo esibita per l’avvio della procedura di canonizzazione, interrotta soltanto dai funesti eventi storici che si sono susseguiti. Ancora oggi a distanza di 140 anni dalla sua morte, aleggia nell’aria il suo ricordo, grazie alle sue opere di carità cristiana realizzate in maniera eroica".