Due miliardi per l'adeguamento della dotazione del fondo nazionale per le politiche sociali, definizione dei liveas, un miliardo per la non autosufficienza, conferma del 5 per mille, le richieste presentate oggi.
Due miliardi per l'adeguamento della dotazione del fondo nazionale per le politiche sociali, definizione dei livelli essenziali di assistenza sociale (liveas), un miliardo per l"adeguamento delle risorse destinate alla non autosufficienza, attivazione del reddito di inserimento, costruzione di politiche legate all’invecchiamento "attivo”, conferma dello strumento del 5 per mille e adeguamento delle politiche fiscali in generale, a cominciare dalla lotta all’evasione fiscale. Sono queste le principali richieste presentate oggi del Forum del Terzo Settore a proposito della legge finanziaria che il governo Prodi si appresta a varare.
“Dovrà essere una finanziaria di sviluppo, ma anche di coesione sociale - ha spiegato Vilma Mazzocco illustrando le proposte del Forum – si deve anche riflettere sul fatto che il welfare non può essere più considerato un peso, un intralcio alla crescita. Il welfare è invece indispensabile alle politiche di sviluppo e non è né una compassione, né una compensazione”. La portavoce del Terzo Settore ha detto che la finanziaria 2008 dovrà ruotare intorno ai concetti di sostenibilità, equità (nel senso di lotta alle diseguaglianze), diritti e responsabilità, nel senso che sono i cittadini stessi a impegnarsi nella ricerca delle risposte ai problemi evitando la delega assoluta allo Stato. In questo contesto la lotta all’evasione fiscale, secondo i rappresentanti del Terzo Settore, assume un valore ancora più alto. “Si deve sapere – ha detto questa mattina Vilma Mazzocco, una delle due portavoce del Forum – che chi evade le tasse ruba ai poveri”.
L’altro aspetto importante, dal punto di vista politico dei rapporti con il governo, riguarda il grado di coinvolgimento e di partecipazione delle parti sociali. “Le associazioni del Terzo Settore devono partecipare alla concertazione generale come tutte le altre parti sociali”, ha spiegato Maria Guidotti, che ha illustrato nel dettaglio le richieste del Forum al governo. Le proposte sono articolate in otto grandi aree: politiche sociali, politiche attive del lavoro, politiche fiscali, politiche per l’educazione permanente, la formazione e la cultura, servizio civile volontario, politiche per il tempo libero: turismo e sport per tutti, ambiente e energia, cooperazione internazionale. Quantificando le singole richieste si tratta, sempre secondo il Forum, di adeguare (fino a 2 miliardi di euro) la dotazione del Fondo nazionale per le politiche sociali, definire i Liveas, adeguare il fondo per la non autosufficienza. Si era partiti con 100 milioni di euro, si dovrà arrivare a un miliardo. “Occorre attivare il reddito di inserimento – ha aggiunto poi Maria Guidotti – noi preferiamo chiamarlo così, reddito di inserimento e non reddito minimo perché non riteniamo che si debba intendere come una misura assistenziale, ma una misura in un quadro di interventi sulle politiche attive del lavoro”. In questo senso, oltre al reddito di inserimento è importante immaginare politiche di invecchiamento attivo e politiche mirate agli ultraquarantacinquenni e agli immigrati. Le politiche attive del lavoro devono riguardare anche le persone diversamente abili.
Per quanto riguarda il fisco, il Terzo Settore insiste sulla conferma del 5 per mille, strumento di sussidiarietà che ha incontrato il favore di circa 16 milioni di contribuenti. Il Forum chiede però di eliminare il “tetto” e di giungere a una migliore definizione dei soggetti interessati. Anche sull’Irap, è necessario andare a una armonizzazione di alcuni strumenti agevolativi. Molto importanti le richieste a proposito delle politiche per l’educazione permanente. Sono necessari interventi per favorire il più ampio accesso all’educazione permanente, ma anche – più in generale – alla produzione e fruizione culturale. Il Forum lamenta una scarsità di risorse relatove alla cultura visto che in Italia si spende lo 0,26% del Pil contro una media europea dell’1%.
Per in servizio civile volontario sono necessari almeno 350 milioni di euro per il 2008 per consentire l’avvio di un numero di giovani simile a quello di quest’anno. Ai giovani va garantito il diritto all’accesso al servizio civile volontario: a fronte di progetti approvati degli enti per 76.020 giovani e ben 97.837 domande pervenute, nel 2006 le risorse destinate hanno permesso l’avvio di soli 45.890 giovani. Infine le associazioni che fanno riferimento al Forum del Terzo Settore (oggi sono 105) chiedono misure specifiche per il tempo libero, il turismo e l’accesso allo sport per tutti. E’ infine necessario un piano energetico nazionale per tagliare le emissioni di anidride carbonica, così da rispettare gli impegni previsti dal Protocollo di Kyoto; occorre inoltre ampliare gli incentivi fiscali destinati al risparmio e alla efficienza energetica proseguendo sulla strada già tracciata dalla finanziaria 2007. Ultimo punto, la cooperazione internazionale: si chiede il rispetto degli impegni assunti. L’obiettivo è raggiungere lo 0,51% del Pil per la cooperazione entro il 2010 e lo 0,70% entro il 2015, provvedendo nel frattempo alla cancellazione del debito.
Redattore Sociale