La organizza la Comunità papa Giovanni XXIII. Don Benzi: ''La città di Roma ha il tristissimo primato di mantenere sulle strade centinaia di bambine costrette a prostituirsi. Non possiamo tacere di fronte a questa schiavitù''.
Una fiaccolata per dire no alla prostituzione e allo sfruttamento di migliaia di donne e ragazze. La organizza a Roma stasera la Comunità Papa Giovanni XXIII, che lancia un appello a politici e semplici cittadini.
Afferma don Oreste Benzi, presidente dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII: “La città di Roma ha il tristissimo primato di mantenere sulle strade centinaia di bambine costrette a prostituirsi in stato di schiavitù. La Comunità Papa Giovanni XXIII, che da oltre 10 anni opera in tutta Italia per la liberazione delle schiave della prostituzione, invita tutti coloro che hanno responsabilità istituzionali e tutta la cittadinanza a scendere in strada venerdì 27 ottobre (oggi, ndr) alle ore 21 in piazzale Pino Pascali (zona mattatoio) - viale Palmiro Togliatti, Roma, per una fiaccolata di preghiera, di solidarietà e di liberazione”.
Continua don Benzi: “Noi non possiamo tacere dinanzi a questa schiavitù che riduce più di 100.000 giovani donne e bambine a oggetto di mercificazione. La loro sofferenza sale come un grido disperato alle nostre coscienze che si stanno abituando troppo spesso alle ingiustizie. È questo il momento di indirizzare fermamente la volontà di coloro che ci governano perché si operi prontamente al fine di liberare le donne da questa orribile schiavitù”.
E conclude: “Abbiamo invitato il presidente del consiglio Romano Prodi e i suoi vice-presidenti, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera, i Ministri Bindi, Turco, Amato, Mastella, Pollastrini, Ferrero, i politici che ci governano, le forze dell’ordine e il sindaco della città di Roma Walter Veltroni, che è per primo il padre dei più deboli della città e quindi anche di queste schiave. Vi aspettiamo, come segno della volontà di attuare la giustizia. D’altra parte siamo convinti che chi tace sull’ingiustizia ne è complice”.
Redattore Sociale