Da luoghi di transito a spazi turistici. Sono circa 1.700 le stazioni che il Gruppo Fs Italiane sta concedendo tramite contratti di comodato d’uso gratuito alle associazioni e ai comuni. L’obiettivo è quello di creare progetti sociali che abbiano ricadute positive sia sul territorio che sulla qualità dei servizi offerti nelle stesse stazioni. Di queste, circa 345, corrispondenti ad una superficie di oltre 63.683 mq già sono state assegnate
Da tempo, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane sta investendo nel riutilizzo del patrimonio immobiliare in stato di abbandono. Per avviare l’iniziativa di riqualificazione degli spazi, Fs ha siglato Protocolli d’Intesa con Associazioni che operano nel sociale (Legambiente, Associazione Italiana Turismo Responsabile, CSVnet, Lega Coop Sociali).
Ci sono già esperienze dove il progetto ha raggiunto buoni risultati: il tour operator Addiopizzo Travel ha trovato nella stazione ferroviaria di Isola delle Femmine – tratta ferroviaria Palermo Trapani- la sede ideale per un’organizzazione impegnata a contrastare la criminalità organizzata. La cooperativa sociale Desy, gestisce la stazione di Codola – linea Cancello Benevento – in provincia di Salerno, a fini di ospitalità sociale. Unire la passione per i binari con quella per l’archeologia, è invece la proposta dell’associazione Ferrovie Kaos, che ha ottenuto da Rfi in comodato d’uso gratuito la stazione di Porto Empedocle. Da qui partono convogli speciali che attraversano il sito archeologico, mentre si è allestito un museo ferroviario nel principale scalo ottocentesco dell’isola. Un’eco-stazione, invece, per Ceccano, dove un centro di documentazione ambientale, sala riunioni e laboratori didattici restituiscono una seconda vita al territorio (qui il report completo curato da Redattore Sociale). A Roma è stato realizzato il Binario 95, la struttura che offre a persone senza fissa dimora accoglienza e opportunità di reinserimento sociale e lavorativo e che fa parte del “polo sociale” del principale scalo della Capitale (cfr. pag. 84). Inoltre sono stati relizzati tutti gli Help Center della rete dell'ONDS.
Con questo processo di rigenerazione Rfi offre una nuova vita a sale d’attesa, magazzini merci, uffici e appartamenti dei capostazione che avevano perso la loro funzione originaria.
Come richiedere i locali ferroviari non utilizzati? Chi è interessato a investire per il riuso dei beni delle Ferrovie dello Stato può prendere contatto con le Associazioni firmatarie o con gli Enti locali, oppure proporsi a Rfi (le linee guida). I progetti saranno selezionati in relazione al beneficio apportato all’intera collettività.
“Se la nuova stazione non è più solo un luogo di partenze e arrivi, deve essere dedicata la stessa attenzione che le istituzioni locali riservano agli altri luoghi urbani – spiegano i vertici delle Ferrovie dello Stato – per assicurare a tutti coloro che le frequentano, siano o meno fruitori dei servizi ferroviari, i medesimi livelli di qualità e sicurezza presenti in qualsiasi altro luogo pubblico”.