Il Fondatore di Libera: ''Umiliati con la schedatura voluta da questo governo''. La sicurezza per il sacerdote ''non nasce dalla discriminazione ma dall'integrazione''.
La prima cosa che ha fatto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, di fronte a circa mille studenti delle scuole medie superiori, è stato quello di chiedere perdono. "Chiedo perdono ai tanti rom e sinti che queste estate sono stati umiliati con la schedatura voluta da questo governo", ha detto. Il suo intervento, nell'aula magna dell'Università Bicocca, ha concluso l'ultima tappa del tour lombardo della Carovana antimafie, organizzata insieme ad Arci e a Avviso pubblico. "Di fronte a queste discriminazioni -ha aggiunto- non serve più solo indignarsi, occorre provare disgusto, bisogna ribellarsi". L'incontro di questa mattina era sui 60 anni della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Costituzione e i diritti negati alle minoranze. "La storia ci ha insegnato che la sicurezza non nasce dalla discriminazione -ha sottolineato il sacerdote-, ma dall'integrazione".
Don Ciotti ha raccontato la sua esperienza di figlio di immigrati veneti a Torino. "Mio padre era un muratore e il titolare della ditta per cui lavorava ci diede la possibilità di abitare in una delle baracche di uno dei cantieri. A scuola, in prima elementare, non dicevo di vivere in una baracca. Ma poi qualcuno lo ha scoperto e ci furono dei genitori che raccomandarono ai loro figli di non frequentarmi. Mia madre fu costretta a iscrivermi in un'altra scuola, perché ormai ero stato etichettato". Un episodio triste che oggi altri bambini, in Italia, vivono. "Nel nostro Paese le leggi vengono fatte per garantire i privilegi e non per tutelare le fasce più deboli -ha affermato don Ciotti-. La carovana antimafie ha questo obiettivo: suscitare nelle persone, e soprattutto in voi giovani, la fame di giustizia".
In Lombardia la Carovana antimafie, partita il 26 novembre, è passata da Bergamo, Brescia, Cremona, Lecco, Pavia, Sondrio, Sesto San Giovanni, Varese, Buccinasco e Milano. Questa mattina sono intervenuti all'Università Bicocca l'artista Moni Ovadia (vedi lancio precedente), Valerio Onida (già presidente della Corte Costituzionale), Nando Dalla Chiesa (sociologo e presidente onorario di Libera), Maria Grazia Guida (Casa della Carità), Eva Rizzin (Federazione rom e sinti) e Mihai Mircea Butcovan (scrittore rumeno). Questa sera, alle ore 21, l'evento di chiusura della Carovana: nella sede della Provincia di Milano (in via Corridoni) interverranno don Luigi Ciotti, Paolo Beni, presidente Arci nazionale, Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico, e alcuni parenti delle vittime di mafia.
Redattore Sociale