Dieci ferrovie europee adottano il modello di solidarietà delle stazioni italiane


Pubblicato il 21.07.2011 in News Sociale

Romania, Slovenia, Norvegia, Bulgaria e Danimarca firmano la Carta europea per lo sviluppo di iniziative sociali nelle stazioni proposta dalle Ferrovie italiane, già sottoscritta da altri paesi. Presto un nuovo progetto sul lavoro

 

La Carta europea per lo sviluppo di iniziative sociali nelle stazioni raccoglie l’adesione di altre cinque ferrovie europee. Dopo la Francia, il Belgio e il Lussemburgo, anche Romania, Slovenia, Norvegia, Bulgaria e Danimarca si accodano al progetto promosso dalle Ferrovie di Stato italiane. Un passo avanti in Europa, spiegano le Ferrovie italiane, per le iniziative per il recupero dell’emarginazione sociale che gravita intorno alle stazioni ferroviarie. “

È necessario costruire un grande network – ha sottolineato Mauro Moretti, amministratore delegato del Gruppo Fs – composto da tutte le ferrovie europee, dal mondo delle istituzioni e da quello delle associazioni, una rete solida in grado di coordinare e affrontare con determinazione le problematiche sociali che ogni giorno si presentano nelle stazioni d’Europa”.

 
La Carta impegna le società ferroviarie ad attivare iniziative coordinate per il recupero dell’emarginazione sociale nelle stazioni. Dopo la firma nel 2008, l’anno successivo avevano aderito alla Carta le ferrovie polacche e nel 2010 avevano sottoscritto Patti di sostegno all’iniziativa anche l’International Union of Railways (Uic), la Fondazione delle Ferrovie Spagnole, l’European Federation of National Organisations Working with the Homeless (Feantsa), i comuni di Parigi e Roma. Imminente anche l’adesione dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci). “La carta – spiegano - è stata accolta da subito con grande attenzione anche dagli organi, tanto che la Commissione europea ha finanziato il progetto Hope in Stations, grazie al quale a breve verranno aperti nuovi centri di prima accoglienza e orientamento a Parigi, Bruxelles, Varsavia e Lussemburgo, prendendo come modello di riferimento gli Help Center delle stazioni italiane”. Prossima tappa, in attesa del via libera della Commissione europea, il progetto Work in Stations, una iniziativa per offrire alle persone in difficoltà l’opportunità di riscatto ed emancipazione attraverso il lavoro.