Decreto Fini-Giovanardi sulle tossicodipendenze potrebbe essere presto ritoccato


Pubblicato il 13.02.2006 in News Sociale

Due ipotesi di modifica alla nuova legge. A Fantoma (Dnpa) che chiede di tornare a lavorare insieme contro il 'nemico' droga, rispondono Coletti (Itaca) e De Facci (Cnca): ''Non abbiamo smesso''. 

Dunque, quallo approato pochi giorni fa potrebbe essere un testo già parzialmente vecchio; e comunque continua a far discutere. In questi ultimi giorni numerose sono state le prese di posizione sull’argomento, in relazione proprio ad alcune novità ventilate da esponenti del Governo. Tra queste, la possibilità che l’Esecutivo ritocchi le nuove norme attraverso un emendamento (da inserire in un futuro decreto, forse quello sulla Pubblica Amministrazione) che, in tema di detenzione ai fini di spaccio, incida sull’onere della prova e lo ‘inverta’, ponendolo in capo al soggetto fermato e trovato in possesso di una quantità di sostanza che superi i limiti dell’uso personale. Attualmente l’onere, invece, è del giudice. La seconda novità che si vorrebbe inserire è invece quella relativa all denuncia penale, che si vorrebbe far scattare automaticamente qualora una persona venga trovata in possesso di una quantità che supera di 3 volte la soglia assima consentita.

Le modifiche verrebbero introdotte dietro richiesta del Ministro Letizia Moratti, non completamente soddisfatta di una nuova legge “troppo lassista”.

Nettamente contrario si è subito dichiarato Franco Corleone, presidente del Forum Droghe, secondo cui “nella mecelleria giuridica in cui si è elaborata la legge sulla droga iperproibizionista, che prevede da 6 a 20 anni di carcere per un ‘cannone’, va in scena ora una pochade di quart’ordine”.

Ma le novità sono sono finite qui. A Matrix, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha affermato che le tabelle che stabiliranno il limite quantitativo di droga tra consumo e spaccio saranno in linea con i processi di depenalizzazione attuati in molti Paesi occidentali. In pratica, sarà possibile per una persona avere con sé un numero anche molto alto di ‘spinelli’, qualora dimostri di doversi assentare dall’Italia per molti mesi e dunque si rientri nell’uso personale quotidiano di sostanza.

Maurizio Coletti (Itaca Italia) e Riccardo De Facci (Cnca), a nome  del Cartello “Non incarcerate il nostro crescere”, chiedono lumi ad Andrea Fantoma, Coordinatore dell’Ufficio per il monitoraggio del Dipartimento nazionale per le Politiche antidroga (Dnpa), rispondendo contestualmente al dirigente del Dnpa che nei giorni scorsi (vedi anche lancio dell’8 febbraio scorso) aveva difeso la nuova legge invitando ora tutti a lavorare contro il nemico comune: la droga.

“Il dottor Fantoma ha rilasciato una dichiarazione conciliante – affermano Coletti e De Facci -. Egli afferma che, ormai, la legge voluta da Fini e Giovanardi è stata approvata dal Parlamento e che occorre prenderne atto.

Cosa che abbiamo fatto. Fantoma, inoltre, chiama tutti al superamento delle divisioni che hanno segnato il terreno e auspica che, ora, ‘messe da parte le polemiche degli ultimi mesi, si ricordi quello che noi ripetiamo da sempre: il nemico è la droga e gli avversari sono i narcotrafficanti;  i tossicodipendenti sono persone che vanno aiutate e sostenute, da tutti, insieme’”.

“Vorremo ricordare al Dirigente del Dnpa – continuano - che noi non abbiamo smesso di lavorare per aiutare i tossicodipendenti e coloro che si rivolgono a strutture pubbliche e private per essere presi in cura. Lo facciamo dai nostri servizi e non dagli uffici. Lo facciamo tentando (come sempre abbiamo fatto) di creare le condizioni per una maggiore integrazione tra esperienze diverse, approcci complementari, professionalità le più varie. Questo tentativo è destinato ad essere messo in crisi, semmai, proprio da alcune norme della legge voluta a tutti i costi; con la creazione di condizioni che svilupperanno tensioni, lotte e confronti duri tra i diversi soggetti impegnati”.

“In quanto al ‘tutti insieme’ – concludono -, si ricorda a Fantoma  che, con la presa di posizione della Fict, lo schieramento che non condivide né contenuti, né filosofia, né metodi di approvazione del provvedimento recente è, ormai, quasi totale. Restano a difendere la legge Fini Giovanardi, un silenzioso Muccioli ed un rutilante e trionfante Don Gelminix, assieme con pochi (ma veramente pochi) altri. Magari, ci dica Fantoma (se ne ha il coraggio) cosa ne pensa dell’idea di Giovanardi e della Ministro Moratti di intervenire con un altro decreto e fiducia per inasprire ulteriormente, qui e là , una legge ‘troppo lassista’”.

 


Fonte: Redattore Sociale