“Dalla Finanziaria 2005 deriva lo stato di abbandono dei servizi sociali”: lo affermano Cgil, Cisl, Uil e Forum del Terzo Settore, che oggi hanno indetto una manifestazione per “difendere e innovare il welfare”. La manovra economica, infatti, “riduce le risorse, indebolisce la rete dei servizi, non interviene sulle emergenze sociali”, non accogliendo nessuna delle richieste avanzate in materia di Fondo nazionale per le politiche sociali, non autosufficienza, provvedimenti contro la povertà.
La manifestazione “Contro le scelte della Finanziaria - Difendere e innovare il Welfare” si è svolta questa mattina presso il Centro Congressi Frentani. L’appuntamento rappresenta un altro passo di quel nuovo rapporto fra mondo del lavoro e mondo del terzo settore iniziato con il protocollo forum-sindacati, e che ha portato alla novità della partecipazione del Forum allo sciopero del 30 novembre. L’assemblea ha voluto “ribadire il giudizio negativo relativo alla legge finanziaria approvata a colpi di fiducia e denunciare la totale assenza di dialogo con le parti sociali”, nonostante le richieste già presentate al governo in tema di politiche sociali e contenute nel documento congiunto dello scorso 22 novembre.
Entrando nel dettaglio delle domande formulate dai sindacati confederali e dal Forum, c’era la richiesta del raddoppio del finanziamento destinato al Fondo nazionale per le politiche sociali, che invece è stato sottofinanziato di 700mila euro rispetto allo scorso anno ed è inferiore anche a quello del 2001. “La conseguenza è la drastica riduzione delle risorse per finanziare i servizi di Regioni e Comuni e l’impossibilità di definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali (Liveas)”, commentano sindacati e Forum. Per quanto concerne, invece, il Fondo nazionale per la non autosufficienza, la Finanziaria “si limita a prevedere soltanto una deduzione dal reddito complessivo, fino a un massimo di 1.820 euro, delle spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale nei casi di non autosufficienza. Quindi la spesa totale prevista è di 80 milioni di euro per 215mila destinatari. “L’inadeguatezza economica del provvedimento è fin troppo evidente, se si pensa ai costi annui necessari a garantire un’assistenza e al numero attuale e crescente di persone non autosufficienti.
Infine, relativamente all’indigenza, era stato chiesto da sindacati e Forum un provvedimento organico di lotta alla povertà e per l’integrazione sociale, “a fronte dell’11% circa di famiglie in condizioni di povertà relativa e del 4,9% in condizioni di disagio estremo”. Tuttavia “il reddito di ultima istanza finanziato nel 2004 con appena 1 milione 700mila euro come cofinanziamento a programmi regionali ha fallito lo scopo e la finanziaria 2005 non contiene nessun elemento innovativo”. Forum e sindacati ricordano che il nostro paese, insieme alla Grecia, è tra i pochi in Europa a “non avere strumenti di lotta alla povertà”.
Cgil, Cisl, Uil e Forum del Terzo Settore chiedono alle istituzioni locali di “opporsi allo svuotamento del Fondo nazionale e a impegnarsi per l’applicazione da parte del Governo della Legge 328 a partire dalla definizione dei Liveas”. Chiedono inoltre “l’apertura di tavoli di confronto con le organizzazioni sociali per attuare una vera programmazione partecipata del welfare locale, come previsto dalla Legge”.
F. Alaggio