Conclusione del corso per operatori Help Center a Firenze


Pubblicato il 07.11.2013 in Rete Onds



Si è concluso ieri, mercoledì 6 novembre, il corso di formazione per operatori di H.C., organizzato dall’Help Center della stazione SMN di Firenze presso il Binario 2 della Stazione Santa Maria Novella a Firenze

 

 

Il corso, articolato in 5 incontri serali, è nato con lo scopo di formare nuovi giovani operatori desiderosi di dare il loro contributo di tempo, capacità e attenzione alle persone bisognose che si presentano all'Help Center.

Nelle lezioni è stato trattato il fenomeno dell’emarginazione sociale e della povertà nelle aree ferroviarie con professionisti del settore e operatori qualificati dell’Help Center, da vari punti di vista: lavoro di ascolto e accoglienza dello sportello HC, disagio sociale, leggi sull’immigrazione, sicurezza all’interno della stazione, aspetti sanitari e psicologici.

C'è stata una partecipazione di giovani molto alta, circa 35 ad ogni incontro, molto attenti alla problematica trattata, che hanno dato il loro contributo con entusiasmo, domande e nuove idee.

 

Cosa ti ha spinto a rinunciare a cinque serate libere per venire a seguire delle lezioni, dopo aver magari frequentato tutto il giorno l’università? È stata la domanda fatta ad alcuni di loro: “Fare qualcosa per gli altri”, “Dare una mano a chi ha bisogno”, “Essere utile per qualcosa”, “Desiderio di amare gli altri”, sono state le risposte. Ecco alcune impressioni:

V: “Non si tratta di rispondere con immediatezza a bisogni pratici, qui si tratta di un altro tipo di servizio, è dare accoglienza, speranza, si fà un lavoro nell’animo delle persone. La sera poi torni a casa e ti interroghi, pensi a ciò che si è ascoltato”.

C: “Studio architettura, sono in un altro campo ma posso fare accoglienza, è richiesta capacità di amare e questo possono farlo tutti, non occorre essere psicologi o medici o assistenti sociali”.

E: “Il corso è stato importante per capire come interagire con le persone con disagio”. “La domenica sera distribuisco i pasti alla stazione, volevo fare di più, ma non avevo le conoscenze adeguate per gestire queste situazioni. Le persone al corso mi hanno trasmesso le informazioni utili, le loro storie. Venivo con entusiasmo e ripartivo con domande, sicurezze, desiderio di riflessione”.

F: “Questa ultima lezione è stata la più bella, un incontro con persone che ti smuovono la coscienza e ti dicono cose che non ti lasciano indifferenti. Siamo venuti qui con l’idea di fare qualcosa e vediamo che ci sono tanti che mettono da anni in pratica tutto ciò”.

M: “È utile aver ascoltato chi ha tanti anni di esperienza alle spalle e ci incoraggia ad iniziare con gioia; è importante seguire i loro consigli, capire che non è facile aiutare. Da questa ultima lezione è emerso il desiderio di amare gli altri indipendentemente da tutto. Allora proviamoci e mettiamoci all’Opera!”

Le lezioni sono state dedicate alle varie ‘voci’ che operano all’interno e intorno alla Stazione, le cui testimonianze sono state molto apprezzate dai giovani: sono associazioni che da anni lavorano intorno alla Stazione - quali Caritas, Colazioni di Solidarietà, Gli Angeli della città, La Ronda della Carità –  e che hanno permesso ai ragazzi di poter scegliere in quale tipo di attività inserirsi e alla quale dare il proprio contributo.

Oltre alle impressioni e alle domande dei partecipanti, significativa è stata la testimonianza di un ex-senza dimora, Paolo, che si è fatto portavoce degli ormai migliaia di senza fissa dimora che sono passati per questa struttura negli ultimi 10 anni. “È stato essenziale, quando ero ancora sotto il dominio dell’alcool, vedere che c’erano ragazzi che mi ascoltavano, che non avevano pregiudizi e davano fiducia, allora mi sono detto: ci provo ad uscire da questo tunnel. Così mi sono messo in discussione e ho cominciato a credere in me stesso”.

Infatti la novità di questa “solidarietà” è il non fermarsi all’assistenzialismo, ma aiutare la persona a raggiungere un’autonomia lavorativa e di seguito abitativa. La centralità della persona è il segreto del successo di questo “sportello”, non tanto l’assistenza quanto l’assistito.

I ragazzi lo hanno capito, lo dice la loro partecipazione così numerosa fino all’ultima lezione, il loro entusiasmo è coinvolgente.


Fonte: HC Firenze