Il cantiere per fare un centro di accoglienza dell’ex edificio Anas è oltre le tabelle di marcia: inaugurazione a novembre
ROVERETO. Sta osservando dei tempi che fanno impallidire qualsiasi altro cantiere analogo: il progetto "Km 354" non solo è oltre la tabella di marcia iniziale, ma è stato anche ampliato. Tutto questo grazie ai volontari (più di 60) che hanno aiutato la fondazione Comunità Solidale nel lavoro di recupero dell'edificio. L'obiettivo è inaugurare il nuovo centro per senza tetto per inizio novembre, perfettamente in tempo per la stagione dell'emergenza freddo. Il "Km 354" nasce dal chilometro che caratterizza la casa cantoniera lungo via Abetone. Abbandonata da tempo, è stata scelta per la nuova sede dell'emergenza freddo; dopo due anni il rifugio invernale per senza dimora ha dovuto lasciare la sede in corso Bettini. La "casa rossa" è diventata accessibile grazie al passaggio, ormai in vista, dall'attuale proprietario, Itea, a Trentino Sviluppo. Il Comune non poteva permettersi di acquistare l'edificio, ma nemmeno di ristrutturarlo: «Si stimavano 300 o 400 mila euro - spiega l'assessore Fabrizio Gerola - troppi, e pensavamo ad una semplice sistemazione. Ma abbiamo scoperto un altro tipo di capitale, quello sociale». Vale a dire, i volontari: giovani e non, gruppi parrocchiali, gli stessi senza dimora ospiti del centro di accoglienza di Santa Caterina, professionisti (muratori, tecnici), le ditte locali (che hanno fatto prezzi di favore per il materiale): oltre sessanta persone, per circa 2200 ore di lavoro gratuito, hanno dato una mano. Particolarmente difficili i weekend, ma difficili perché i volontari spesso erano troppi, ed era difficile organizzare il lavoro. Ci si è così dati un nuovo obiettivo. «Il progetto iniziale, quando abbiamo cominciato, il 5 maggio - spiega Cristian Gatti, direttore della Comunità Solidale - prevedeva la ristrutturazione del primo piano come punto di accoglienza, e di prefabbricati per le stanze. Ora abbiamo scelto di ristrutturare anche il piano terra». Di sopra ci sarà spazio per sedici letti (la stessa capienza della sede precedente in via Benacense), al piano terra ci saranno i servizi, una cucina, una sala di ritrovo e socializzazione, in tutto poco meno di 200 metri quadrati. Potranno sempre essere aggiunti dei prefabbricati, in caso di emergenza e forte aumento della richiesta. Il progetto è anche culturale: per il coinvolgimento dei volontari in atto, e per quello dei senza dimora. Questi, oltre a contribuire fattivamente ai lavori, di fronte alla casa rossa, hanno già avviato un orto (tenuto alla perfezione). É il primo passo di un progetto che li vedrà protagonisti. Tutti possono dare una mano o contribuire. Dal 23 al 26 agosto, ci sarà un campo di lavoro per giovani. Ieri mattina a salutare il cantiere delle casa rossa c'erano molte autorità: il sindaco Miorandi, il presidente della Comunità Bisoffi, Roberto Calzà della Caritas: appuntamento a novembre, per l'inaugurazione.