Clochard morto a Napoli: ''Intensificare l’assistenza spesso non basta''
NAPOLI – “Cerchiamo di utilizzare risorse normali in situazioni emergenziali intensificando la nostra attività, ma spesso non basta”. Così Graziella Lussu, responsabile della cooperativa sociale “Il Camper” attiva a Napoli con un’unità mobile di pronto intervento sociale per i senza dimora, commenta la morte del clochard avvenuta stanotte nei pressi della Stazione centrale del capoluogo partenopeo. Si trattava di un uomo sui 50 anni, che è stato ritrovato senza documenti. Sul posto, richiamata da alcuni passanti, è arrivata una volante della polizia che ha sollecitato l'intervento del 118, ma ogni tentativo di rianimarlo è stato inutile. Secondo la polizia, ad ucciderlo sarebbe stato il freddo della notte. Con le temperature rigide di questi giorni torna infatti l’emergenza freddo per le centinaia di senzatetto, nella maggioranza dei casi anziani e deboli, presenti in città. Il comune di Napoli, proprio in vista dell’emergenza maltempo annunciata da qualche giorno, ha aumentato i posti letto presso la struttura “La Tenda” del rione Sanità, dove da oggi 27 persone in più potranno trovare accoglienza. Non solo avranno un posto dove dormire, ma ai senza tetto intercettati dal camper e portati al centro di prima accoglienza di via Sanità sarà anche distribuito un pasto caldo.
“Per i più riluttanti ad andare al centro – spiega la Lussu – ci adoperiamo attraverso i nostri metodi, per così dire, tradizionali con la distribuzione nei posti da loro più frequentati di coperte, vivande calde, sciarpe, cappelli, cappotti e tutto quanto può servire per rendere meno dura la loro vita in strada”. “Noi facciamo del nostro meglio – aggiunge – ma è tutto volontariato, perché sappiamo bene che le risorse sono molto limitate. Abbiamo anche pensato a soluzioni adottate in altre metropoli come un pullman riscaldato o un tendone, ma a Napoli, ci hanno spiegato, oltre a quelle materiali, ci sono anche difficoltà logistiche per realizzare questo tipo di progetti”.
“Purtroppo – continua Graziella Lussu – noi siamo sempre in emergenza, stiamo in strada e da piazza Garibaldi a piazza Nazionale incontriamo ogni giorno quelli che ormai sono diventai i nostri utenti: li conosciamo bene, con loro abbiamo stabilito un rapporto di fiducia. Ci stiamo attivando per capire con il commissariato se il clochard che è stato ritrovato stanotte, di cui non si conosce ancora l’identità, è uno di loro”. “Noi facciamo il nostro dovere – conclude la responsabile de ‘Il Camper’ –, aggiorniamo ogni giorno il comune sulla situazione, cerchiamo di intensificare la nostra presenza in strada: speriamo che possa bastare”. (Maria Nocerino)
Redattore Sociale