Sono oltre 2.600: in nove casi su dieci sono uomini e sono soprattutto stranieri. Nella precedente rilevazione, che risale al 2008, erano 1600. Oggi dormitori più accoglienti: ospitano 8 clochard su dieci
Sono 2.616 i senza dimora nell'area milanese. Lo dice il censimento di racContami, realizzato l'11 marzo dall'università Bocconi, Fondazione Rodolfo Debenedetti e Comune di Milano, con l'aiuto di 900 volontari. A coordinarlo è stata Michela Braga, ricercatrice della Fondazione Debenedetti. Il dato risulta in aumento rispetto alla precedente rilevazione della Bocconi, che risale al 2008 e parlava di 1.600 homeless.
In nove casi su dieci i clochard sono uomini, di cui il 30 per cento con un'età che varia tra i 44 e i 60 anni, il 25 per cento tra i 25 e i 34 e il 21 per cento tra i 35 e i 44. Sono soprattutto stranieri: il 77 per cento di quelli che scelgono i dormitori e l'83 per cento di quello che vivono per strada. I dormitori sono più accoglienti, secondo i numeri della Bocconi, oggi accolgono otto clochard su dieci, mentre cinque anni fa la percentuale era al di sotto del 74 per cento.
Il dato rilevato è invece di gran lunga inferiore a quello del censimento Istat-Fiopsd-Caritas Italiana-ministero del Welfare del 2011 secondo cui a Milano gli homeless sono 13.115: "Una questione di metodo"
La responsabile dello studio dell'università: "Noi abbiamo deciso di limitare la ricerca ai senza dimora intesi in senso stretto". 2.616 contro 13.115: a metterli a confronto i dati del censimento sui senza dimora dell'università Bocconi e della Fiopsd (con Istat, Caritas e ministero dell'Interno) sembrano fotografare due mondi totalmente differenti. La questione di fondo è legata al metodo: "Noi abbiamo deciso di limitare la ricerca ai senza dimora intesi in senso stretto", spiega Michela Braga, responsabile dello studio. La ricercatrice della Fondazione Rodolfo Benedetti infatti ha scelto di concentrare la misurazione in una sola notte, quella dell'11 marzo, contando solo le persone che dormivano in strada o in dormitorio. "Quest'anno per motivi di tempo non abbiamo nemmeno censito chi sta nei campi rom", aggiunge.
Il metodo scelto dal Fiopsd, invece, conteggia oltre a chi dorme in strada, anche chi sta in strutture come capannoni, ostelli e alloggi in cattive condizioni. Il dato è costruito su una base di 4 mila questionari e proiettato sulla popolazione cittadina. (lb)