Scommettere sul futuro proprio nel luogo in cui le scommesse e slot machine gestite dalla ‘ndrangheta quello stesso futuro lo distruggevano. Ora quel locale confiscato alle mafie in via Missori si chiama Casa Anawim ed è diventato un piccolo appartamento colorato, di fronte alla stazione ferroviaria di Reggio Calabria
Una casa che si trova di fronte a un’altra, La Casa di Lena, un nome che evoca famiglia, accoglienza, calore: ad aprire la porta di questo locale dell’edificio ferroviario di via Barlaam a Reggio Calabria, ceduto in comodato d’uso al Comune e gestito dalla Caritas, sono i volontari dell’Help Center inaugurato presso la stazione circa un anno fa.
Un punto di accoglienza per i tanti senza fissa dimora o con difficoltà economiche o sociali che arrivano in stazione: a Casa di Lena possono trovare informazioni sui servizi che offre il territorio e volontari sempre pronti a scambiare quattro chiacchiere con chi si affaccia alla porta in cerca di aiuto. Casa Anawim non è altro che la naturale prosecuzione di questo luogo di prima accoglienza: qualche posto letto e una libreria per dare ristoro temporaneamente a chi bussa all’Help Center.
Casa Anawim fa parte del progetto Costruire Speranza, portato avanti dalla Caritas Calabria sui temi della legalità attraverso il recupero di luoghi sottratti alle cosche, da riutilizzare per farli diventare centri dedicati allo sport, all’accoglienza e alla formazione.
Quello di Reggio Calabria è uno dei tanti esempi di riuso in chiave sociale di immobili confiscati alle mafie: una conquista che si aggiunge al bel lavoro di accoglienza fatto dagli Help Center in tutta Italia.