Caritas, raddoppiati gli s.o.s in 4 anni


Pubblicato il 29.11.2010 in News Sociale

Gli italiani che hanno chiesto aiuto nel 2009 sono il 199% in più rispetto al 2006. Fra le cause, perdita del lavoro, precariato o l'impossibilità di pagare l'affitto. 

Non si propone di fare allarmismo, "che non porta mai a nulla", bensì stimolare "una strategia dell’attenzione, finora mancata" sulla povertà. Certo è che il nuovo rapporto della Caritas Diocesana sulle "dinamiche dell’impoverimento", economico e non solo, rilevate a Firenze fra il 2006 e il primo semestre del 2010, è una fotografia preoccupante.
La povertà, dicono i dati - raccolti nei centri di ascolto e nelle strutture di accoglienza della Caritas, ed elaborati dal Dipartimento di Scienza della politica dell’Università a cura di Annalisa Tonarelli - non solo abita anche qui, ma è sempre più marcata, riguarda sempre più gli italiani, e ha un volto nuovo: ai poveri ‘tradizionali’ come i senza fissa dimora o i tossicodipendenti, gli alcolisti o gli ex detenuti, i malati psichici o gli immigrati, si sono aggiunti i tanti che entrano ed escono da stati di bisogno più o meno gravi per cause varie, come la perdita del lavoro o un’attività precaria, un evento eccezionale, un divorzio, un debito, l’impossibilità di pagare l’affitto o le bollette.
La nuova povertà, insomma, è una forma di fragilità sociale "intermittente e discontinua", colpisce in misura crescente persone "diventate" povere, spesso con un lavoro, a volte perfino una casa in proprietà, molte delle quali in cerca anche di ascolto e attenzione, oltre che di aiuto materiale. E le sue dimensioni, ha detto ieri il presidente della Caritas diocesana Alessandro Martini, "impongono interventi immediati e diversificati, più mirati ed elastici di prima", e soprattutto "una collaborazione di tutti i soggetti, istituzionali e no, che a questo punto deve diventare strutturale e non occasionale". Sapendo, cioè, come ha sottolineato l’assessore alle politiche sociali Antonella Coniglio, "che a una povertà ‘dinamica’ servono risposte altrettanto ‘dinamiche’".
I numeri del rapporto Caritas - che, insieme alla mostra fotografica "Profili fragili a Firenze", verrà presentato ufficialmente domani a Palazzo Medici Riccardi dal presidente Andrea Barducci e dall’arcivescovo Giuseppe Betori - sono chiari: fra il 2006 e il 2010 le persone prese in carico sono più che raddoppiate (più 110%, di cui 8.733 nel solo 2009, pari a un più 17,4% sul 2008), con un aumento di italiani del 119,% (accentuato ancora nel 2010) a fronte di un più 99% di stranieri (specie rumeni, peruviani e somali). Sono in gran parte uomini in entrambi i casi (62,5%), soprattutto adulti e anziani (e celibi nel 47,3% dei casi) gli italiani (ma l’età media sta calando), giovani gli stranieri, mentre aumentano le donne italiane (passate dal 24% del 2006 a oltre il 37% nel primo semestre 2010), spesso madri sole con figli e in cerca di occupazioni fino ad oggi lasciate alle straniere (servizi alla persona, pulizie, etc). Fra gli italiani sono sempre di più gli occupati precari o deboli, "working poors" che passano dal 5,5% al 13,5%, mentre fra gli stranieri aumenta la difficoltà di trovare lavoro (dal 10,7% al 6,2% l’indice di occupazione) e quindi, notano gli operatori Caritas, "l’ansia di un tragico ritorno indietro, alle incertezze e alle difficoltà dei primi tempi in Italia".

 

Fonte: Repubblica.it - Firenze


Autore: MARIA CRISTINA CARRATU'