L'atto è stato firmato da Inps, Comune e Città metropolitana di Bologna per attuare il progetto InpsxTutti: si partirà da Insieme per il lavoro
È stato sottoscritto ieri mercoledì 11 settembre a palazzo Malvezzi: l'accordo tra l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, il Comune di Bologna e la Città metropolitana di Bologna per l’attuazione di “INPS per tutti”, il progetto teso a intercettare, nelle aree metropolitane, persone in stato di povertà assoluta, senza tetto o senza fissa dimora, valutare i requisiti utili al riconoscimento di prestazioni assistenziali o previdenziali e aiutarli a presentare domanda di accesso alle prestazioni erogate da INPS.
Il documento è stato firmato da Michele Salomone, Direttore regionale INPS per l’Emilia Romagna e Marco Lombardo, assessore Lavoro, Politiche per il Terzo Settore e Progetto “Insieme per il Lavoro” del Comune di Bologna.
L'obiettivo, dunque, è garantire a tutti i cittadini, in particolare alla fascia più debole della società, l'accesso alle informazioni e ai servizi erogati da Inps. Il progetto, che prende spunto dalla necessità di comunicare a chi ne ha diritto i contenuti del Reddito di cittadinanza, nasce dalla consapevolezza che proprio i destinatari degli interventi previdenziali sono le persone che più difficilmente hanno accesso alle informazioni e quindi ignorano i diritti di cui godono.
L'accordo, messo in campo anche in altre città italiane, a Bologna coinvolge la rete che supporta gli Enti pubblici, come il settore dell'assistenza sociale, le associazioni di volontariato e Insieme per il Lavoro. Non si tratta solo di condividere le banche dati per raggiungere i cittadini ai margini della società, ma utilizzare tali strumenti e il personale esperto per comunicare e aiutare i cittadini in difficoltà.
Si dà vita così a un nuovo approccio nei rapporti con la cittadinanza, cosiddetto "pro-attivo", Inps ed Enti locali vanno incontro alle persone fragili per informale dei loro diritti ed evitare che restino escluse dai servizi pensati per loro.
Il progetto si struttura in due fasi: la prima coinvolge assistenti sociali e personale delle associazioni di volontariato per la raccolta dei nominativi, la seconda riguarda la valutazione dei diritti inespressi per giungere all'erogazione dei servizi adeguati.