Almeno 900 chilogrammi di eroina, 1500 di cocaina e 6800 di cannabinoidi il consumo annuo per un volume di affari di circa 20 milioni di euro. Elevato l’uso di farmaci antidepressivi.
Il consumo di stupefacenti è molto diffuso tra la popolazione bolognese, in particolare tra i giovani e nei luoghi di divertimento: in città sono infatti in aumento i consumatori problematici. Si stima un consumo annuo di almeno 900 chilogrammi di eroina, 1500 di cocaina e 6800 di cannabinoidi, con un volume di affari di almeno 20 milioni di euro. Sono i dati dell'Osservatorio epidemiologico metropolitano dell"Azienda Usl di Bologna, presentati ieri sera in occasione della pubblicazione del volume "Consumo, consumo problematico e dipendenza" a cura di Raimondo Maria Pavarin.
Non solo: secondo la ricerca, l’uso di farmaci antidepressivi è molto elevato, risulta più diffuso tra le femmine rispetto ai maschi e si nota un’associazione con il consumo problematico di stupefacenti. Per quanto riguarda la mortalità, l’Osservatorio rileva un elevato rischio di morte per problemi cardiocircolatori per i cocainomani e la consistente riduzione dei tassi di mortalità per gli eroinomani, dovuta al calo della mortalità per Aids e all’attivazione delle politiche di riduzione del danno.
In base ai risultati degli studi effettuati negli ultimi anni nell’area metropolitana di Bologna, è possibile individuare differenti stili di consumo di sostanze stupefacenti, spiega Pavarin: "consumo, consumo problematico, dipendenza. Quest'ultima ricerca affronta soprattutto le questioni relative al consumo problematico e alla dipendenza, scenari inediti in cui comprendere contesti d'uso e definire percorsi di cura". I risultati degli studi, prosegue Pavarin, "evidenziano danni diversificati in relazione alle diverse criticità e un elevato rischio di mortalità per i soggetti con uso prolungato e dipendenza. Si tratta di un fenomeno altamente complesso e di notevole impatto sull'intera popolazione che non va semplificato centralizzando l'intervento esclusivamente su controllo e repressione del consumo".
Redattore Sociale