Rispetto a 10 anni fa, aumentano i figli unici (24,4%) o con un solo fratello (52,9%), mentre diminuiscono i bambini che hanno 2 o più fratelli (22,7%). I dati dell'indagine Multiscopo dell'Istat presentata dal Ministero del Welfare.
La presenza in famiglia di un figlio unico è più diffusa nel Nord del Paese. In particolare, nel Nord Ovest la percentuale di figli unici raggiunge il 31%, nel Nord Est e nel Centro il 28%, mentre nel Sud il 17,8% e nelle Isole il 16,5%. Sono alcune cifre emerse dall’Indagine Multiscopo dell'Istat sulla vita quotidiana dei minori in Italia, presentata oggi presso la sede del Ministero del Welfare in via Flavia in vista della Giornata internazionale dell'infanzia (20 novembre). In crescita anche i ragazzi che vivono con un solo genitore (dal 6 all'8,6%), soprattutto in conseguenza dell'incremento di separazioni e divorzi. E i bambini piccoli sono affidati ai nonni nel 76,2% dei casi, solo nel 9% a persone retribuite, “percentuale che però sale all’11,6% se la donna lavora e al 23,9% se è dirigente, imprenditrice o libera professionista”, ha rilevato Linda Laura Sabbadini, dirigente centrale dell’Istat.
La ricerca - esito di una convenzione tra Istat, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Istituto degli Innocenti di Firenze - è stata condotta nel mese di gennaio 2005 su 24mila famiglie per un totale di circa 55mila individui. Le famiglie con minori sono pari al 29,2% del campione. “Il calo della fecondità, il progressivo inserimento delle donne nel mercato del lavoro e l’aumentata instabilità coniugale sono le principali cause di tali trasformazioni”, rileva l’indagine, riferendo che dal 1993-94 al 2005, i bambini e i ragazzi fino a 17 anni che hanno entrambi i genitori occupati passano dal 36,3% al 43,4% e quelli con padre occupato e madre casalinga dal 45,2% al 36,1%. In tutte le fasce d’età ormai prevalgono i bambini che hanno ambedue i genitori occupati rispetto a quelli che hanno la madre casalinga. Tuttavia “la situazione è molto differenziata territorialmente: nel Nord del Paese, infatti, i bambini che hanno tutti e due i genitori occupati arrivano al 54,5% a fronte del 28,6% nel Sud”.
Nel 2003 in Italia i bambini tra 0 e 13 anni che vengono affidati ad un adulto, almeno qualche volta a settimana quando non sono con i genitori o a scuola, sono circa 4 milioni, pari al 51,4% del totale (contro il 49,6% del 1998). “Il ricorso a figure di supporto nella cura dei bambini è tanto più evidente quanto minore è l’età: il 55,6% dei bambini fino a 2 anni è accudito da qualche adulto almeno qualche volta a settimana, mentre tra i bambini di 11-13 anni è il 41,6%”, riferisce l’indagine Multiscopo. Al primo posto tra coloro che si prendono cura dei più piccoli (76,2%) si collocano i nonni, conviventi e non. Soprattutto se i bambini sono piccoli, il loro sostegno si rivela importante: l’80,3% dei bambini tra 0 e 2 anni e l’80 % di quelli tra 3 e 5 anni sono affidati ai nonni tutti i giorni o almeno qualche volta a settimana. Gli altri parenti conviventi e non che si prendono cura dei bambini sono il17,3%.