''Nisia'' è rivolto a imprenditori artigiani che devono chiudere la propria attività perché non conoscono nessuno interessato a rilevarla. Il progetto è partito in via sperimentale a Roma, Genova e Bari.
Un progetto rivolto a maestri artigiani e aspiranti tali che punta a tutelare il futuro dell'impresa artigiana, tramandando i saperi, agevolando il passaggio generazionale, conservando i valori e proteggendo il lavoro delle piccole e medie imprese italiane. Tutto qwuesto è ''Nisia'', Neoimprenditori immigrati per il subentro in aziende artigiane, progetto finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali attraverso l’iniziativa comunitaria "Equal”. E' pensato per gli imprenditori artigiani che si ritrovano nella condizione - magari a malincuore – di dover chiudere la propria attività perché non conoscono nessuno interessato a rilevarla. Ma ha anche una seconda finalità: quella di avvicinare al mondo dell’imprenditoria artigiana gli immigrati interessati a mantenere le conoscenze e i valori legati al mondo della “bottega”. Il progetto è partito in via sperimentale nelle province di Roma, Genova e Bari, presso le Aziende speciali delle Camere di Commercio allo scopo di agevolare la continuità d’impresa da artigiani ad aspiranti imprenditori immigrati. Le Aziende Speciali delle Camere di Commercio seguono le esigenze degli artigiani nella fase di maturità dell’azienda, mentre le organizzazioni che afferiscono alle Caritas provinciali individuano i potenziali immigrati acquirenti. “Sarà così possibile evitare – spiegano i promotori - la perdita del patrimonio di esperienze e professionalità racchiuso nei piccoli mestieri, con il conseguente significativo danno per la comunità, oltre che per il sistema economico locale. Senza alcun impegno, l’imprenditore artigiano può trovare una struttura e degli strumenti di sostegno che lo accompagnino nella transizione, a partire da una prima analisi del valore e delle potenzialità dell’azienda”.
Redattore Sociale