Il primo contratto lo ha firmato Cees van Rijsbergen che, per l’occasione, s’è presentato ben rasato e lindo, nulla a che vedere col titolo che è la ragione della sua presenza in Lekstraat, una strada appena dietro la Stazione dell’Aia, capitale amministrativa dei Paesi Bassi. Cees è un «barbone», un homeless per farla meno dura.
(...) É la nuova frontiera del welfare olandese, Paese che non rinuncia all’avanguardia sociale nemmeno in questa fase di tensioni populiste pre-elettorali. In Lekstraat sono stati disposti 50 armadietti del tipo che si trova in ogni scalo ferroviario del Paese. Vengono concessi gratuitamente ai senza fissa dimora, che si impegnano a non tenervi cibo, né alcunché di illegale o qualunque cosa puzzi, pena l’annullamento dell’intesa. Henny van der Most, la responsabile del progetto, è sicura che questo faciliti un miglioramento delle relazioni fra i «barboni» e il resto della società. «Portano sempre con sé tutto ciò che hanno - afferma la donna -. La loro vita è disagiata, hanno problemi di salute, alle spalle e alle articolazioni. Perdono molte cose, altre sono rubate».
Ora tutto diventerà più semplice, magari anche il reintegro, per il 40 senzatetto censiti a l’Aia. Erano settanta lo scorso anno. Qualcosa sta cambiando.