Alto Adige, aumentano le richieste di aiuto alla Caritas


Pubblicato il 14.06.2013 in News Sociale

 

Relazione annuale Caritas di Bolzano-Bressanone: nelle mense, ma anche nei servizi di consulenza e nei centri di ascolto, il 2012 ha visto un aumento di utenti: oltre 31 mila persone

 

BOLZANO – Aumenta il numero delle persone che chiedono aiuto in Alto Adige. È il dato più evidente che emerge dalla relazione annuale 2012 della Caritas di Bolzano-Bressanone, presentata oggi. Sono state oltre 31 mila le persone che nel 2012 si sono rivolte alla Caritas: persone senza dimora, sole o che hanno compiuto reati e stanno scontando o hanno scontato una pena, persone con problemi finanziari, afflitte da problemi di dipendenza o disturbi psichici, persone diversamente abili, bisognose di assistenza e persone gravemente ammalate e in fin di vita.

Il servizio di distribuzione pasti “Maria Hueber” di Bressanone, ad esempio, 27 volontari hanno distribuito due volte al giorno un pasto caldo a 830 donne, uomini, giovani e bambini: 50 persone in più rispetto all’anno precedente. Ma l’aumento è evidente anche in altri servizi di consulenza della Caritas. Il Centro d’Ascolto di Bolzano nel 2012 ha avuto 100 contatti in più rispetto al 2011, il servizio di Consulenza debitori invece, con più di 1.300 richieste, ha visto crescere del 14 per cento il numero di individui e famiglie in difficoltà finanziarie. 

“Molte di queste persone si rivolgono a noi perché, altrimenti, non saprebbero a chi chiedere aiuto – commentano i due direttori della Caritas, Pio Fontana e Heiner Schweigkofler -. Vogliamo offrire un aiuto competente e regalare loro anche un po’ di speranza, prendere sul serio i loro bisogni e rispettare la loro dignità. Al tempo stesso, cerchiamo di dare loro prospettive più sicure”. Il 2012 è stato contrassegnato dalla sottoscrizione delle nuove linee-guide delle Caritas parrocchiali, che di fatto ha annullato le separazioni tra le parrocchie tedesche, ladine e italiane. 

Nel 2012 la Caritas è stata sostenuta da oltre cinquemila volontari e collaboratori e da undicimila donatori. Il totale delle raccolte, di oltre un milione e 62 mila euro, ha permesso di cofinanziare 26 progetti di aiuto in Africa, tra cui l'emergenza-fame nel Sahel e progetti per la sicurezza alimentare in Burkina Faso, Mali, Mauritania, Senegal, Etiopia, Eritrea, Kenya, Mozambico e Sudan. Sono stati anche implementati progetti di approvvigionamento idrico, di micro-credito (soprattutto alle donne) e sono state assunte misure di sostegno all'agricoltura e all'allevamento del bestiame. È stato garantito e assicurato ai bambini l'accesso all'istruzione e alla formazione professionale e ai servizi igienici di base.

Aiuto nell’emergenza è stato prestato anche in Emilia dopo il terremoto del maggio 2012. (gig)


Fonte: Redattore Sociale