Alcol e lavoro


Pubblicato il 25.02.2005 in News Sociale

In Toscana il progetto ha coinvolto 5 aziende del territorio in cui sono stati distribuiti oltre 3000 questionari. Il problema della tutela dei lavoratori precari. 

Alcol e lavoro. Nella Regione Toscana l’iniziativa di conoscenza e sensibilizzazione ha interessato 5 aziende del territorio in cui sono stati distribuiti oltre 3000 questionari (vedi lancio 24 febbraio). “Noi abbiamo cominciato coinvolgendo l’ente regione”, spiega Gabriella Furfar della Valle d’Aosta, che raccoglie oltre 30.000 dipendenti e a cui si è aggiunta un’ industria siderurgica.
La regione Emilia Romagna ha aderito al progetto sulla base dell’esperienza ricavata dall’iniziativa pilota Alcol e Lavoro, realizzata dai servizi dipendenze patologiche della Asl di Modena. Inoltre la regione Abruzzo ha appena costituito il comitato tecnico regionale per l’alcol e le dipendenze, da cui probabilmente nascerà il gruppo di lavoro per il progetto nazionale.
Anche in Sicilia si stanno muovendo i primi passi per avviare la progettazione. Il tema chiama in causa anche la legislazione in materia di consumo di bevande alcoliche (legge quadro n. 125 del 2001).  L’articolo 15 prevede il divieto di consumo e somministrazione di bevande alcoliche nelle attività lavorative che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro.
La normativa prevede misure di tutela e sostegno della riabilitazione solo per i lavoratori assunti a tempo indeterminato: “Questo è il limite fondamentale su cui si deve intervenire - spiega Marina Mazziconi Università degli Studi di Verona - stando cosi le cose si hanno da una parte i lavoratori privilegiati dall’altra tanti precari senza alcun tipo di tutela”.

 

Redattore Sociale