L’obiettivo del Ministero della Salute è quello di ridurre i consumi e prevenire i danni alcolcorrelati, soprattutto per giovani, donne e anziani. Interventi articolati in otto aree strategiche.
Con l'approvazione definitiva della Conferenza Stato Regioni, è diventato operativo il "Piano nazionale alcol e salute”, voluto dal Ministro della Salute Livia Turco con l"obiettivo di coordinare tutte le attività di prevenzione e presa in carico dei problemi correlati all'abuso di alcol tra la popolazione. Ne dà notizia lo stesso ministero della Salute, secondo il quale "il Piano ha valenza triennale (2007-2009) e si prefigge 10 obiettivi da raggiungere attraverso azioni strategiche in collaborazione con le Regioni e con il coinvolgimento di varie strutture e soggetti del sistema sanitario nazionale: dipartimenti delle dipendenze, servizi alcologici regionali, dipartimenti salute mentale, medici di famiglia, associazioni di mutuo soccorso e volontariato, asl e ospedali. Ma un ruolo particolare assumeranno anche le collaborazioni con il mondo della scuola e dello sport, i sindacati, i centri ricreativi per gli anziani, le Forze dell"Ordine e le imprese del settore”.
Ecco i 10 obiettivi del triennio: aumentare la consapevolezza del rischio connesso con il consumo delle bevande alcoliche nella popolazione generale e in alcune fasce di popolazione particolarmente esposte (anziani, giovani, donne), nonché il sostegno a favore delle politiche di salute pubblica finalizzate alla prevenzione del danno alcolcorrelato; ridurre i consumi a rischio (e in particolare quelli eccedentari e al di fuori dei pasti) nella popolazione e in particolare nei giovani, nelle donne e nelle persone anziane; ridurre la percentuale dei giovani minori di 18 anni che assumono bevande alcoliche, nonché l’età del primo contatto con le stesse; ridurre il rischio di problemi alcolcorrelati che può verificarsi in una varietà di contesti quali la famiglia, il luogo di lavoro, la comunità o i locali dove si beve; ridurre la diffusione e la gravità di danni alcolcorrelati quali gli incidenti e gli episodi di violenza, gli abusi sui minori, la trascuratezza familiare e gli stati di crisi della famiglia; mettere a disposizione accessibili ed efficaci trattamenti per i soggetti con consumi a rischio o dannosi e per gli alcoldipendenti; provvedere ad assicurare una migliore protezione dalle pressioni al bere per i bambini, i giovani e coloro che scelgono di astenersi dall’alcol; aumentare la diffusione dei metodi e strumenti per l’identificazione precoce della popolazione a rischio; aumentare la percentuale di consumatori problematici avviati, secondo modalità adeguate alla gravità dei problemi, al controllo dei propri comportamenti di abuso, con particolare riferimento ai giovani; garantire l’adeguamento dei servizi secondo le previsioni della legge 125/2001 e aumentare la qualità e la specificità dei trattamenti nei servizi specialistici per la dipendenza da alcol.
Gli interventi, poi, sono articolati in 8 aree strategiche: Informazione /educazione, bere e guida; ambienti e luoghi di lavoro; trattamento del consumo alcolico dannoso e dell’alcoldipendenza; responsabilità del mondo della produzione e distribuzione; capacità sociale di fronteggiare il rischio derivante dall’uso dell’alcol; potenzialità delle organizzazioni di volontariato e mutuo aiuto e delle organizzazioni non governative; monitoraggio del danno alcolcorrelato e delle relative politiche di contrasto.
“Per ognuna delle 8 aree si procederà per specifici target - si afferma - avviando alleanze con i diversi attori pubblici e privati comunque coinvolti nelle attività correlate (scuola, imprese, esercizi commerciali, ecc…). Per finanziare il Piano è previsto uno stanziamento di 1,5 milioni di euro l’anno per tre anni che va ad aggiungersi ai finanziamenti previsti dal programma del Ministero della Salute 'Guadagnare Salute’ per la promozione di stili di vita salutari, approvato recentemente dal Governo e dalla Conferenza Unificata”.
Per il dettaglio degli interventi vedere il testo integrale del “Piano nazionale alcol e salute”, contenente anche i dati sulla situazione italiana e un quadro statistico dei consumi alcolici in Italia e negli altri Paesi.
Redattore Sociale