A Roccalumera la nuova casa di accoglienza “Francesco Maria di Francia”


Pubblicato il 29.10.2013 in News Sociale


Grazie alla collaborazione tra la Caritas diocesana di Messina, l’associazione di volontariato e cooperativa sociale Santa Maria della Strada e le Suore Cappuccine del Sacro Cuore, nasce a Roccalumera una nuova residenza destinata all’accoglienza di adulti in condizione di grave disagio e difficoltà.

 

 

Sarà l’Arcivescovo di Messina Lipari S. Lucia del Mela, Monsignor Calogero La Piana, a inaugurare, alla presenza di padre Gaetano Tripodo, direttore della Caritas, e di padre Francesco Pati, responsabile diocesano dei centri di accoglienza, la nuova casa “Francesco Maria di Francia”. Mercoledì 30 ottobre alle ore 17 l’Arcivescovo presiederà la celebrazione eucaristica al Santuario S. Antonio (via Umberto I) e subito dopo benedirà la struttura.

La Casa è stata ristrutturata e arredata con i fondi messi a disposizione dalla Caritas, per un importo di oltre 90 mila euro, e con donazioni di privati. Realizzata al primo piano di una piccola palazzina in Via Orfanotrofio, dispone di cinque stanze, per un totale di 12 posti-letto, tra le quali due attrezzate con speciale arredo di tipo assistenziale-sanitario, e poi sale “della televisione”, un grande salotto, sala da pranzo, cucina, bagni.

La “Francesco Maria di Francia” di Roccalumera nasce per offrire una risposta concreta ad un’esigenza complessa e urgente, spiegano padre Tripodo e padre Pati. L’esigenza di “famiglia”, di solidarietà, supporto e ascolto, che colpisce persone sole, povere, anziane, spesso senza fissa dimora, gravate da condizioni personali particolarmente critiche.

“Piccolo condominio” dell’accoglienza, la palazzina è concessa in comodato gratuito dalle Suore Cappuccine del Sacro Cuore all’Associazione di volontariato e cooperativa sociale Santa Maria della Strada, che dall’anno 2011 già vi realizza, al pianterreno e al secondo piano, un centro per minori in difficoltà. Le due strutture, pur se del tutto autonome tra loro, opereranno in stretta collaborazione, nell’ambito di un progetto educativo generale che vede nello scambio intergenerazionale, nel servizio al prossimo e nell’accettazione dell’altro i capisaldi di un percorso di crescita e di reinserimento per tutti.