A Firenze numero verde contro la tratta degli esseri umani


Pubblicato il 15.11.2005 in News Sociale

In 5 anni sono state 496 le persone che hanno usufruito del servizio, di cui 150 sono le vittime. L'assessore Lastri: ''Risultati che ci spingono a continuare''. 

Quali sono gli interventi contro le nuove schiavitù, contro la tratta di esseri umani che ogni anno conduce nel paese migliaia di persone, in prevalenza donne e minori, ai fini dello sfruttamento? A Firenze, a partire dal 2000, l’assessorato alle Pari Opportunità, attraverso l’ufficio minori e famiglia, gestisce il numero verde l’ 800 290 290, per aiutare le vittime della tratta per sfruttamento sessuale, che è sostenuto dal Ministero delle Pari Opportunità attraverso una convenzione con il Comune di Firenze, che gestisce la postazione regionale.

Il numero verde offre un servizio gratuito, 24 ore su 24, con operatori qualificati che accolgono le telefonate provenienti dal territorio della Toscana, e non solo, assicurando la massima riservatezza per le vittime che chiedono un aiuto per uscire dallo sfruttamento sessuale.

Il servizio del numero verde si propone di “contribuire a debellare il fenomeno della prostituzione coatta, offrendo alle donne vittime dello sfruttamento sessuale, ai clienti e ad altre persone che vogliono aiutarle, una linea telefonica attiva costantemente, dove poter ricevere informazione ed essere orientati sul tema della tratta”.

“L’esperienza di questi primi cinque anni – ha spiegato l’assessore alla Pubblica Istruzione e Pari Opportunità, Daniela Lastri – mette in evidenza l’importanza e la necessità del numero verde, che ha potuto aiutare tante donne minori e persone che sono venute in contatto con vittime della tratta. I risultati ci spingono a continuare a promuovere questo servizio, e a farlo diventare un’opportunità permanente, per continuare a sostenere percorsi di inclusione sociale”.

“Auspichiamo perciò – ha evidenziato Lastri – che il Ministero per le pari opportunità continui ad operare affinché la convenzione possa, in modo continuativo, essere prorogata”.

Da gennaio 2006 partirà la nuova promozione per diffondere ancora di più l’importante attività del servizio. Il materiale informativo è comunque reperibile presso le strutture socio-sanitarie, negli ospedali e le forze dell’ordine. Inoltre sono disponibili adesivi tradotti in sei lingue: inglese, francese nigeriano, russo, rumeno, italiano e in due dialetti africani.

Dall’apertura del servizio fino a giugno 2005, hanno contattato il numero verde 496 persone, di cui 150 sono le donne vittime della tratta, 128 sono invece i cittadini che vengono a conoscenza, per vari motivi, di tale sfruttamento. Consistente anche il numero degli operatori del numero verde e gli operatori sociali, 193, che si rivolgono alla postazione telefonica sia per informazioni che per richiedere trasferimenti delle donne sfruttate. Cresce, inoltre, la collaborazione con le forze dell’ordine. Fino ad oggi sono state registrate 25 telefonate e in quest’ ultimo anno sono cresciute sensibilmente grazie alla veicolazione, in particolare alle Questure, di materiale informativo sul servizio.

Sono le donne provenienti dalla Nigeria a rappresentare la maggioranza di coloro che si rivolgono al servizio, per un totale di 229. Questo significa un flusso migratorio ai fini di sfruttamento sessuale in costante aumento proprio da quel paese. Spesso le ragazze sono giovani e vengono contattate con il miraggio di un lavoro in Italia. Numeri più contenuti riguardano le chiamate provenienti dalle donne rumene (52), dalle donne dell’ex unione Sovietica (48), e quelle albanesi (43). Il numero elevato della nazionalità italiana, 49, è dovuto soprattutto alle telefonate di cittadini e operatori sociali. La maggior parte delle vittime che si rivolge al numero verde ha un’età compresa tra i 18 e i 25 anni. Si rivolgono inoltre al servizio uomini prostituti, transessuali, donne prostitute italiane e donne vittime di violenze coniugali.

Per quanto riguarda la tipologia delle richieste, 201 sono le richieste di fuoriuscita da parte delle vittime e dei cittadini. Consistente la richiesta dei trasferimenti (115) formulati da operatori di altri servizi o altri centralini, che devono ricercare la disponibilità di posti, nelle strutture di accoglienza presenti in Toscana, in modo da mettere in una situazione di sicurezza la donna vittima della tratta. Le richieste di informazione riguardano maggiormente le questioni legate alla fuoriuscita dalla tratta  e dalle problematiche connesse alla legge sull’immigrazione (regolarizzazione, rimpatrio, assistenza legale). Per quanto riguarda il luogo di provenienza delle chiamate, segnaliamo la città di Firenze (125) e poi Pisa (58) e Prato (45). Siena (9), Massa Carrara (5) e Grosseto (3) sono le città in cui le chiamate al numero verde sono esigue.

Molto alte sono le chiamate che provengono dagli operatori delle altre regioni italiane. Su tutte vanno segnalate quelle provenienti dall’Emilia Romagna (55), seguono quelle dalla Puglia (24), dall’Umbria (15), dalla Lombardia (13) e dal Lazio (10). Chiudono l’elenco la Sicilia e la Calabria con 3 rispettive chiamate. L’attenzione da parte di altre regioni verso il numero verde fiorentino, che viene contattato dagli operatori, significa che il servizio è in grado di dare delle risposte al problema della tratta.

 


Fonte: Redattore Sociale