A Bologna cambia volto il welfare cittadino. Riforma a partire dal 2007


Pubblicato il 31.10.2006 in News Sociale

Uno Sportello sociale in ogni quartiere e una ''giunta'' che deciderà sulla programmazione dei servizi tra le novità principali dell'atto di indirizzo approvato dall’amministrazione comunale nei giorni scorsi.

Uno Sportello sociale in ogni quartiere, le tre Asp (Aziende per i servizi alla persona) che, insieme a Comune, Ausl di Bologna e all'accorpamento delle Ipab (Istituzioni di pubblica assistenza benefica), faranno parte di un sistema unico che si occuperà di una specie di welfare allargato e un comitato di distretto, una sorta di "giunta”, che deciderà su tutta la programmazione non solo dei servizi sociali ma anche di quelli sanitari, educativi e scolastici. Sono queste le novità principali contenute nell"atto di indirizzo approvato dall’amministrazione comunale nei giorni scorsi, e presentato ieri pomeriggio, che cambierà il volto del “sistema cittadino integrato” dei servizi alla persona. “E’ la più grande innovazione nel settore fatta a Bologna negli ultimi 20 anni”, commenta la vicesindaco Adriana Scarammuzzino.

La riforma del welfare cittadino partirà all’inizio del 2007. Punti cardinali del nuovo sistema saranno le tre Aziende di servizi alla persona: il Giovanni XXIII che si occuperà, oltre che di anziani, anche di nuovi servizi come la formazione delle badanti, gli appartamenti protetti e un residence per lavoratori stranieri; l’Opera dei poveri vergognosi che, oltre ai servizi già attivati, avrà il compito di realizzare un micronido, un albergo popolare e di occuparsi delle nuove poverà; mentre alla terza Asp (ancora da idenficare) verranno affidati compiti nel campo dei minori e dei disabili.  Ma il nuovo sistema di governo del welfare cittadino sarà il comitato di distretto, oggi presieduto dall'assessore comunale alla Salute Giuseppe Paruolo e di cui fanno parte anche la vicesindaco Adriana Scaramuzzino (che ha la delega alle Politiche Sociali), i rappresentanti dell'Asl e il coordinatore della conferenza dei presidenti di quartiere, che non si limiterà più a fornire pareri in campo sanitario ma deciderà su tutta la programmazione dei servizi indicando alle Asp dove e come intervenire e cosa realizzare.

Redattore Sociale


Autore: Mt