Ibra, un ragazzo

Quello dell’Help Center è passato e mi ha guardato. Io l’ho visto, come al cinema: la strada, la gente, le macchine, le case, la luce e il buio li vedo come un lungo piano-sequenza che non finisce mai. Avrei voluto fermarlo, parlargli, spiegargli come sto. Ma come sto davvero?

Said, il mio amico di sempre, viene tutti i giorni a lasciarmi qualcosa da mangiare. Lui lavora, ha trovato casa insieme ad altri ragazzi. Vorrei ringraziarlo, ogni volta che viene. Abbracciarlo, prenderlo in giro per le orecchie a sventola, come facevo prima.

Ma adesso non ce la faccio. Verrà anche il mio giorno. Allora mi alzerò e andrò dove so che mi stanno aspettando…