Roberta, un’educatrice

Sono tutte a letto. Il sabato sera non c’è verso: guardiamo Ballando con le stelle fino all’una e loro ballano, scatenate. Lucia, che ha settant’anni, balla da sola il valzer, il tango, mimando con le braccia i movimenti che farebbe col suo cavaliere: si vede che da ragazza le piaceva ballare. Le due ragazze brasiliane – no, non lo voglio dire, che poi gli stereotipi… ma non stanno ferme un secondo. Stasera è venuta per la prima volta anche Silvia: è arrivata dall’Help Center due settimane fa. Dormiva in stazione, cambiava città. I colleghi della rete la conoscevano. È stata tutto il tempo con gli occhi sul telefonino, senza dire una parola. Però è la prima sera che sta con le altre dopo cena. Questa mattina è stata dal medico, che le ha detto che sta bene: forse si è tranquillizzata. Non voleva saperne della visita e l’abbiamo convinta solo perché la volontaria in servizio civile è rimasta con lei. Hanno la stessa età: due ragazzine, se guardi, con due vite agli antipodi, eppure oggi si sono riconosciute. Sorellanza, la chiamano. O miracolo? Natalia, che è uscita per fumare, mi ha detto che si addormentata subito. Bene. Speriamo.