Mi piacerebbe tanto saltare la fila, perché ci sto praticamente tutto il giorno. Alla mensa, alle docce, alle lavatrici, al magazzino per prendere i vestiti, al centro medico per prendere le pastiglie. Spesso ho un appuntamento, ma devo mettermi in fila lo stesso.
D’altra parte, non ho molto altro da fare ancora. Allora mi adatto. Ogni tanto mi stufo, provo a passare: in fondo, ho qualche diritto in più, no? Vengo qui da tanto, oppure sono più forte, più bianco, più vecchio, non mi reggo in piedi, o non ti reggi in piedi tu.
Non è facile per nessuno e la povertà non spegne ciò che siamo: siamo abituati a tutto, ad accettare tutto, ma non tutti i giorni, tutto il giorno. Qualche volta vorremmo essere altrove, ma non dove vorrebbero gli altri.